mercoledì 17 marzo 2010

Il caso pittorico Stefania Sabatino




di Alberto Crescitelli


Articolo pubblicato su Ricerca '90 n. 37 - gennaio '99



La creatività profusa in un’opera d’arte si manifesta tramite una struttura complessa di geometrie, spazi e colori. L’equilibrio d’insieme in essa ricercato, fra immaginifico fantastico e la trasposizione nel reale esternato sulla tela, è il "punto spettroscopico individuale" in cui è visibile il modo personale ed unico di elaborare sia la realtà, che la propria dimensione onirica. Perché spettroscopico: bande di frequenza della luce, geometrie ed angoli prospettici, vibrano in un’opera d’arte.
L’artista pensa: "Sì, ora (l’opera) è finita, gli equilibri d’insieme delle forme, dei colori, del simbolismo adottato, soddisfano pienamente la mia libertà creativa… ammirandola ne sono orgoglioso, ne traggo piacere.". In sostanza l’opera compiuta, pur nella sua complessità, vibra sul piano libidico (sensuale ed emozionale) ed intellettuale (mentale concettuale ed astratto) dell’artista. Ne è un’emanazione, gli dà piacere, e molto spesso l’artista s’identifica con essa proprio come fosse davvero una figlia… Ed egli reputa finita, completata un’opera, quando si sente da questa pienamente rappresentato.
Ora è noto che i colori non sono altro che pigmenti e terre di natura minerale (cristalli) e metallica, che possiedono capacità di assorbimento e riflessione della luce. Meno noto è che ogni artista possiede dei particolari angoli prospettici e punti di fuga (proiezioni in scala ridotta relegabili alla visione geocentrica) che gli sono congeniali, poiché facilitano la riuscita felice dell’Opera.
Punto intuitivo di questa ricerca, dunque, sono gli angoli prospettici e strutture geometriche congeniali all’artista (che riteniamo a ragion veduta essere analogici agli angoli generati dagli aspetti planetari), l’uso dei colori (impasti cromatici) e delle luci (riconducibili alla rifrangenza spettroscopica delle dominanti) e la correlazione archeosimbolica quale nesso contenitore.
Così, abbiamo tre elementi che ci invitano a considerare l’artista-uomo come un "essere" elaboratore di luce, con le sue personali bande spettroscopiche ed angoli prismatici.
Non dovremmo meravigliarcene, in quanto le ricerche sull’atomo (di cui è composto il nostro corpo) informano sullo strano connubio particella-onda della materia.

"Queste unità sub-atomiche di materia sono entità molto astratte, che hanno un duplice aspetto. A seconda di come le osserviamo, ci appaiono a volte come particelle, a volte come onde; e questa natura duale è esibita anche dalla luce, la quale può assumere la forma di onde elettromagnetiche o di particelle."

"Questa natura duale della materia e della luce è molto strana. Pare impossibile accettare l’idea che qualcosa possa essere, al tempo stesso, una particella, un’entità confinata in un volume molto piccolo, e un’onda, che si diffonde su una grande regione di spazio."

"Mentre agisce come una particella, è capace di sviluppare la sua natura di onda a scapito di quella di particella e viceversa. Ciò significa che né l’elettrone né alcun altro oggetto atomico possiede proprietà intrinseche indipendenti dal suo ambiente.
Eppure questa è esattamente la nozione che i fisici dovettero accettare."

Tratto da "Scienza e Vita"
A.Einstein – Hedwig e Max Born Lettere 1916-1955 – Einaudi Ed.


Ciò è vero anche sul piano strettamente biologico, in quanto la fotosintesi vegetale è il primo anello della catena alimentare.
In altre parole, intendo dire che un’Opera d’arte rispecchia il modo personale ed unico di elaborare le energie nei vari piani d’accesso della coscienza e dell’inconscio, nella loro varietà multi-dimensionale.
Durante i miei studi applicati ho osservato una stretta attinenza del prodotto creativo di un artista con la struttura oroscopica della mappa celeste, qui vi propongo un caso molto interessante. Due opere della pittrice Stefania Sabatino.
Conobbi tale pregevole artista nel 1996, e nel mese d’aprile di quell’anno ebbi modo di osservare le sue opere.
Vidi "Verso il fondo", un dipinto realizzato su pannello di legno con colori ad olio e fui colpito immediatamente dagli incredibili e chiari riferimenti cosmogonici individuali presenti nell’Opera. Pregai così Stefania Sabatino di darmi i riferimenti temporali della sua nascita per osservarne la mappa celeste. Le chiesi poi le fotografie delle sue opere, ed in particolare la foto di "Verso il fondo".
Mi precipitai nello studio comparato della mappa celeste e del quadro, cercando qualcosa che potesse giustificare l’uso di una simbologia così originale...



Fig. 1


Dedicando alla mappa celeste di Stefania la mia attenzione parallelamente all’osservazione dell’opera, fu lampante che aveva usato come supporto e contenitore virtuale nientemeno che la superficie di un cerchio trapassato da un giavellotto che fuoriesce per altro plasticamente dal supporto di legno utilizzato come fosse la tela. (Fig.1)
Dovete sapere che fino a qualche centinaio d’anni fa, il glifo usato dagli astrologi e dagli alchimisti per rappresentare il pianeta Marte, era un giavellotto che attraversa un cerchio.. Questa osservazione mi diede la prima chiave di comprensione: la zona oroscopica desiderosa di mostrarsi nell’opera ed ai suoi fruitori, è la dominante Venere-Marte, considerato orbene il simbolo planetario chiaramente raffigurato e la dominanza cromatica del rosso. Quest’ultimo è stato usato quale colorito dell’incarnato del corpo femminile, e simboleggia dunque la fusione-congiunzione dei due astri. Osserviamo ora la carta oroscopica: Marte è congiunto a Venere, in Gemelli. (Fig.2)



Fig. 2


La congiunzione dei due astri è molto stretta, solo due gradi.
Naturalmente in un tema femminile questi due pianeti sono molto importanti, in quanto ne rappresentano gli ideali. Bellezza, forza, equilibrio e pulsionalità, anche procreativa. Nel caso specifico della pittrice, la suddetta congiunzione acquisisce il ruolo di codominante insieme ad Urano (pianeta che sorgeva all’orizzonte al momento della nascita) poiché Venere possiede il governo sia dello stellium in Toro (Sole, Mercurio, Saturno e Luna) sia dell’ascendente in Bilancia. Marte, a sua volta, governa lo stellium taurino in quanto situato nell’ottavo campo.
Ma la vera sottigliezza di questa mappa oroscopica invero si cela nella furbizia mercuriale tutta gemellina (la congiunzione è in ottavo campo ma in Gemelli), che riesce in ogni "scacchiera planetaria" a velare la propria presenza ed azione (Aria).
Un’Opera d’Arte è pura comunicazione.
Comunicazione, in questo caso, della prorompente sensualità e sessualità sublimata nell’espressione artistica, virtù puramente bilancina. Il manierista Urano, virgineo tecnocrate dell’epoca barocca (la cui degna espressione e funzione nel corpo umano sono le mani), signore d’ogni rivoluzione costruttiva, vive il proprio tempo artistico, oggi, in una libertà d’espressione pressoché totale. Nei secoli passati, mai sarebbe stato possibile per una donna esprimere in totale libertà simbolismi così strettamente libidici attinenti alle forze creative e procreative femminili.
Non trascurabile l’impronta genialoide che dona al tema, molto cara agli artisti.
Proseguiamo la nostra indagine.
L’ambientazione scenica dell’opera in cui viene rappresentata artisticamente tale congiunzione è il mare, l’Acqua. La scelta di questo elemento come "sfondo" (sul quale emergono la piovra ed il corpo sinuoso della ragazza), è dovuta alla terza dominante (d’appoggio), la congiunzione Sole-Saturno-Mercurio in campo ottavo, campo oroscopico cosignificante dello Scorpione, appunto Segno d’Acqua.
Nella quasi totalità della produzione artistica della Sabatino troviamo infatti scenari marini e fondali, con tutto l’habitat ad essi proprio.
Continuai poi i parallelismi tra l’opera ed il tema natale…
Notando i tentacoli di una piovra che avvinghiano e il sinuoso busto femminile e l’asta del giavellotto, cercai l’attinenza planetaria che giustificasse l’utilizzo simbolico di questo gigantesco mollusco.
Nettuno… sì, Nettuno in aspetto d’opposizione a Marte e Venere, a 189° circa.


Fig. 3


La prospettiva voluta dall’artista genera un’originale peculiarità definibile "effetto pozzo" (Fig.3). Infatti, osservando l’opera, abbiamo l’impressione di guardare dalla bocca di un pozzo di sorgente, ed è come se vedessimo questa scena: una giovane donna trascinata verso il fondo dai tentacoli di una piovra.
In verità, per coglierne la perfetta attinenza con la mappa celeste, dobbiamo produrci in un esercizio del tutto nuovo nell’osservazione di un tema oroscopico, passare da una visione bidimensionale ad una visione tridimensionale.
Nella figura 3, possiamo vedere al confronto la rappresentazione classica, (bidimensionale) dell’aspetto in esame, trasposto tridimensionalmente.
Dando profondità a tutto il sistema zodiacale e planetario della carta, ed ipotizzando di osservare il cielo da Marte con la capacità di poter vedere ad occhi nudi Nettuno, nell’ora e nel giorno della nascita della Sabatino, ci accorgeremmo che Nettuno è invisibile in quanto "eclissato" da Venere. Come potete arguire dalla prospettiva usata nell’opera, l’osservatore (vale a dire noi) vede il cielo come se fosse su Marte, o meglio ancora su di un’astronave, anch’essa in orbita di congiunzione esterna a Venere e Marte, e logicamente in opposizione a Nettuno. (Fig.4)


Fig. 4


Nella figura 4, potete notare la trasposizione simbolica e tecnica dell’opera. Colpisce immediatamente la disposizione dei due globi. Misurando la distanza in gradi tra i rispettivi centri, otteniamo la stessa distanza in gradi zodiacali della configurazione in esame. Interessante, vero? Passiamo ora all’altra opera della Sabatino, "Lido incantato".
Questo dipinto è stato realizzato su una tela normale; sua originale peculiarità è la rete da pesca appoggiata "realmente" sul bordo sinistro.




Per introdurci in questa seconda analisi, riprendiamo dall’articolo "Un volo lirico nel cosmo", che ho scritto per il numero 34 di Ricerca '90, il seguente passo: "(...) Naturalmente non è semplice trovare le coordinate interpretative e le analogie con l'irraggiamento astrale, perché nelle varie opere di un’artista l'estro agisce proprio come l'inconscio, utilizza in assoluta libertà il linguaggio simbolico strutturale del proprio tema natale, "eccitato e non" dai transiti, come avviene nei sogni. Bisognerà comunque esaminare fondamentalmente i pianeti e i campi inerenti la libido, la dominante, i luminari, e non di poco conto saranno le strutture geometriche create dagli aspetti, che tendono ad essere il modello ripetitivo, " lo scheletro" portante del senso di equilibrio e di costruzione estetica."
Un’altra chiave intuitiva è rappresentata dalle scelte cromatiche che l’artista compie, che definiamo qui come "spettro cromatico individuale" (praticamente i colori che utilizza per sentirsi pienamente rappresentato), in quanto ci rivela il "colorito" del temperamento, i colori che dominano la sua verve espressiva...
Per facilitare l’osservazione delle strutture geometriche create dagli aspetti, ho semplificato il grafico della mappa oroscopica. (Figg.5 e 6)



Fig. 5


Potete osservare nella figura 5 la sovrapposizione degli astri, e gli aspetti ad essi correlati. La diversità di questo dipinto da Verso il fondo è che in esso "la zona oroscopica desiderosa di mostrarsi nell’opera ed ai suoi fruitori" è l’aspectorium dei trigoni delle dominanti e la quadratura al nodo lunare. Osserviamo il braccio di questa ragazza: ha fattezze muscolari maschili (anche in altre opere della Sabatino troviamo busti femminili con braccia dalle fattezze maschili), ed ha un incarnato che gradualmente sfuma in rosso (Marte). E osserviamo ancora la chioma (simbolo di beltà venusiana) sciogliersi in un ghirigoro dalle stimmate nettuniane (Venere "colorita" dall’opposizione di Nettuno).
Fate attenzione ora all’atto di raccogliere la sfera luminosa (che ha un bagliore simile a quello lunare) con dentro il pesciolino. L’aspetto di quadrato (92 gradi) fra il nodo nord e la congiunzione Marte-Venere è praticamente trasposto nella raffigurazione del braccio dalla forte spalla marziale. Ed il nodo nord, a 8° e 44’, cade nientemeno in Pesci.
Tutto il busto ed il fondo schiena è riconducibile ai doppi trigoni tra ascendente ed Urano alla congiunzione Marte-Venere.
Il grado di obliquità del busto è invece proiettato nell’opera inversamente; a specchio. (fig.5)
I due trigoni e l’intersezione del trigono di Plutone al Sole creano similitudini con i glutei e gli arti inferiori, come se accennassero al loro diramarsi dal busto. Altra analogia importante è che Plutone, governatore delle pulsioni procreative ed escretorie, è situato proprio lì, ove il corpo ospita tali funzioni.
La gamba sinistra è stata poi dipinta viola, rapportabile al trigono Saturno-Plutone-Sole.
A questo punto, penso sia stato fatto un passo avanti nello svelare la struttura caleidoscopica, prismatica e frattale della persona-natura umana. E ritengo che l’arte, nella coscienza collettiva, abbia un posto importante proprio in quanto porta d’accesso alla natura immanente, "Holos".


Conclusioni

Credo che questo studio dia un importante contributo alle nostre ricerche, in quanto inserisce all’interno della disciplina astrologica concetti di elaborazione della luce e delle capacità rifrangenti sia degli astri che del microcosmo, applicando un’elaborazione tridimensionale e a colori di una carta oroscopica. Da questo punto di vista, l’intero aspectorium planetario è considerato come una vera e propria struttura geometrico-organica, che riflette sé stessa in piena autonomia.
Altro punto estremamente interessante del nostro "caso pittorico" è che nella pittura psichica della Sabatino sono presenti le forze libidiche ed i simboli più istintivi ed inconsci che muovono le pulsioni umane; tali pulsioni, come abbiamo potuto osservare, sono in stretto connubio con le forze ed energie del Grande archeo, la natura (il nostro sistema solare genera ed è natura.).
L’inconscio (in quanto non conoscibile) è paragonabile alle variabili non locali (non conoscibili) della meccanica quantistica (connessioni istantanee con l’universo nella sua totalità nel tempo e nello spazio).
Solo l’Arte di Urania, poteva scoprire l’origine di un sogno tramutatosi in opera d’arte...
Il motivo per cui nei tempi addietro - e tuttora in oriente - le discipline artistiche erano considerate "strumenti iniziatici", è che in effetti sono mezzi introspettivi per accedere al cuore dell’animo e dello spirito.

"Fare Arte fa bene".

Un’ultima cosa prima di congedarmi: Stefania Sabatino non conosce nulla di astrologia, ed ho avuto il piacere d’essere stato il primo studioso di astrologia che ha incontrato.




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