martedì 23 febbraio 2010

Il Preambolo dell'Impraticabile Guado (2° parte)



di Alberto Crescitelli

Relazione presentata al X Convegno di Studi
Astrologici di Vico Equense 6, 7 e 8 giugno 2003



Seconda parte

(…) “La natura della persona è paradossale, e in un certo senso a ragion veduta : poiché il mondo sembra veramente funzionare così; in quanto nell'applicarci alla conoscenza della natura umana e a quella dell’Archeo, non incontriamo altro che paradossi. E in conseguenza di ciò anche l'Ars astrologica applicata allo studio della psiche, dovrebbe saper cogliere la natura unica delle antinomie forgianti il temperamento di un individuo.
Strana “creatura” la personalità, vero?
Frutto “parlante” della natura che, come in un giuoco prismatico e frattale prodigioso si proietta in una realtà squisitamente soggettiva alla maniera duale dell'imago-origine “Luce/Oscurità”… Monomi, questi, che così precipitando, assurgono al ruolo di soffio vitale del mesocosmo sotto forma di coscienza e nescienza, attrazione-repulsione, individualità generata dagli archetipi collettivi”.
Tratto da "il Punto di Svolta"


Ma infondo, grande sarà il beneficio di chi, dopo molti sforzi sinceri ti avrà come amica».17
Ombra: «Santi Numi degli Archetipi! Sento un fremito nelle parti più profonde del mio impalpabile corpo: dunque possiedo un senso, un’utilità… motivo d’esistere»!
Es: «Una volta “ripulita” dall’ipocrisia teutonica, bella mia, ti trasformi nel vascello atto a superare l’oceano dell’ignoranza; emancipazione che solo la forma di vita umana, può licenziare».
Ombra: «Mi rendo conto solo adesso dell’enormità dei complessi che mi creavo perché all’oscuro del mio dharma. Grazie, n’è valsa davvero la pena stuzzicarti un po’. Non dimenticherò questo “viaggetto metafisico”. Ehm… Ritornando però su quanto hai prima evidenziato riguardo alla mutazione dello spazio-tempo, prodotta da un’azione patrocinata dal bigottismo polimorfo... in verità, mi sovviene un’altra domanda secondo me importante: chi è vittima di un'ingiustizia ordita, lo diviene a causa del suo ignobile destino»?
Es: «Come ti ho prima accennato la vita umana offre la possibilità dell’emancipazione; e pertanto non gli si confà affatto, una logica che somigli a quella darwiniana del predatore e della preda. Quindi, coloro che si rifanno a simili criteri per giustificare “a ragion veduta” l’iniquità, o addirittura per legittimarla del tutto allo sguardo severo della propria coscienza, invero non sono veramente consapevoli del tesoro e dei nobili significati che trovansi nell’”umano”.18 E per tal motivo diventa molto alto il rischio, che, il “sauro” accamuffato negli anfratti delle pulsioni di potenza e dell’inconscio, prenda il sopravvento in costoro.
Da ciò ne consegue che la conoscenza posseduta, e pertanto la natura delle finalità che saranno infuse dall’autore degli atti nelle azioni, sarà certamente decisiva.
Riassumendo, fino a quando non si coglieranno le virtù del puro sapere offerto all’Uomo, applicandolo parallelamente al profondo rispetto per l’esperienza e vita altrui - brandendo, più d’ogni altra virtù il principio del perdono - si vivrà di sicuro nella logica della sopraffazione; e quindi, talvolta s’incarnerà il ruolo del “macellaio”, talvolta quello del “macellato”: non per mero destino, dunque, ma bensì per il mancato raggiungimento del pregio umano verace che, nella maggioranza dei casi, sorgono fatalmente collera, cinismo, violenza e crudeltà… e ovviamente le vittime di queste».

Ombra: «Scusami se t’interrompo. Lo sai che malgrado sia qui a discutere con te, ho tuttavia piena coscienza di ciò che accade su Gaia; ho una bella notizia da darti: “sembra”, che la guerra stia per finire».
Es: «Di già? Non sono passati nemmeno dieci minuti da quando discutiamo. Vero, dimenticavo; quando gironzoliamo per quassù con la nostra barchetta, il tempo scorre molto più lentamente, e pochi minuti equivalgono a diverse settimane del tempo “gaio” che scorre sulla Terra».

Ombra: «Ritornando a noi sono d’accordo con quanto hai detto. Ho compreso l’importanza delle tue parole e il senso di responsabilità che con esse hai infuso e comunicato. Ciononostante, un’idea che sto maturando nell’osservare la concatenazione sincronica dei delitti passionali che ti ho mostrato prima, è, che forse, vi sia una sorta di “melodia spiritata”, che fa emergere conflitti ed episodi critici del tutto simili in un determinato spazio di tempo; e che quindi, non vi sono volontà individuali sottese, negli accadimenti: ma bensì, sembra esservi più che altro un’azione del Fato cieca, casuale, quasi “meccanica”, oserei dire».
Es: «Non ti sbagli affatto sulle “melodie ossessive” - per chi non ha orecchio, sia chiaro - inoculate nel Sistema ad opera delle Sfere; mentre è mia opinione, invece, che i tuoi sensi t’ingannino sulla natura del Fato.
L’Archeo è vivente e sommamente cosciente; e al fine dell’eccelso bene, vaglia il percorso di tutti gli esseri senzienti tramite dei Punti di verifica nel tempo, che, hanno l’unico scopo d’accertare come, e in che modo, fu ottemperato da ognuno l’uso dell’arbitrio. Ed è sempre grazie ad essi, che l’Archeo ha cura del percorso vero d’ogni anima o “Es”: sia di quelle che ascendono sia di quelle che discendono; di quelle che progrediscono e quelle che regrediscono.
Hai memoria dell’ultima scorribanda che facemmo quassù per osservare il Sistema “dall’alto”, col pretesto di vedere la Congiunzione di Marte e Venere che formava un Grande trigono con Urano e Saturno? Bene, poi vi fu un’eclisse totale di Sole»...
Ombra: «Certo, le cose che s'intendono da quassù non si dimenticano facilmente».
Es: «Adesso, volendoci ricollegare al nostro discorso, dobbiamo specie considerare le eclissi come quell’espressione culminante del Dictat celeste - revisore - emanato dall’Archeo in un determinato ciclo temporale: e che dunque, lo spazio di tempo (continuum19) che intercorre tra un binomio20 di eclissi (passato) e quello successivo (futuro), invero si colorirà di uno “spettro sincronico” - ovverosia di quei legami analogici significativi governati dalle interazioni delle Sfere tra più avvenimenti che marcano l’esperienza collettiva e quella individuale - senza che peraltro vi sia, tra gli eventi stessi, un rapporto di causa ed effetto.21
Oltre a ciò detto schematicamente, e venendo quindi al caso specifico della ragguardevole sequela dei delitti passionali che hai addotto, ci troviamo di fronte al caso di parecchi individui - “lembi” del tessuto sociale - che, colti da raptus di follia morbosa sono stati travolti dall’ira e dall’odio, giusto?
Osserva.





La proiezione maniacale (Nettuno/Marte) assassina (Plutone), si consumerà nella sfera degli affetti (Marte/Venere). Questo, è a mio avviso il traslato verbale - che dunque si sarebbe manifestato in eventi - delle due dominanti agenti dal passato e dal futuro al momento della culminazione dei fenomeni d’eclisse; che, “precipitarono” poi, nell’allora presente del nostro piano esistenziale. Ora, le particelle individuali chiamate ad interpretare quei terrificanti episodi che si succedettero giorno dopo giorno - quasi come fossero vittime d’un sortilegio - possedevano senz’altro nella loro conformazione astrale pre - e natale, dei valori intrinseci legati al periodo di Verifica celeste che “saggiò” quella determinata sfera d’esperienza (affettiva).
Ma compiamo un salto nel futuro, adesso, affinché le tue incertezze si dissipino del tutto».

Ombra: «Quando sei così relativisticamente disinvolto mi fai un po’ paura. Va bene, andiamo. [lampo di luce] Già qui… lì… Poffare, che confusione mi metti in testa. Gira la barchina ancora un po’… allontanati solo un pochino, ora… O bella! Vedo Marte e Nettuno congiunti e al lato opposto Giove! [lampo di luce] Ed ora, la Luna “inghiottita” dal cono d’ombra proiettato dalla Terra».
Es: «Perfetto, ora rechiamoci in quel luogo inerziale che trovansi solo dentro di noi in tutto l’Universo. Luogo, dal quale è possibile osservare il passato e il futuro che s’intersecano al fine di generare il presente».



[entrambi diventano eterei, e gradualmente si fondono in una unicità raggiante; conseguita la perfetta simmetricità della loro invero “unica” imago astrale, ritornano quindi gradualmente - sebbene il tutto accada in pochi attimi - distinti; e senza proferir parola sull’esperienza riprendono il discorso]


Es: «“Coloro che praticavano l’Arte, fondarono la scienza ieratica ammirati nel vedere che i termini ultimi sono presenti nei primi e negli ultimi i primi”... Benedetto Proclo!»
Ombra: «Solo ora ho compreso appieno il senso delle sue parole; altro che medievale...
In ogni modo, mi hai mostrato la sottile e potente variabile astrale connessa allo spazio-tempo concernente più che altro il contesto collettivo; ma invero penso che hai spiegato ben poco sul perché, gli “interpreti” dei misfatti divengono stregati dalla melodia spiritata per adempiere l’infame destino: perché, loro, e non altri»?
Es: «Curiosona, che sei. Penso d’averti spiegato abbastanza anche se in modo conciso.
L’Archeo conosce ognuno personalmente.22 Tuttavia è l’essenza incarnata, ad essere la sola responsabile delle gioie e dei dolori che incontra;23 poiché allo stesso modo dell’aria che trasporta gli odori, il principio vitale imperituro porta con sé di corpo in corpo la sua idea personale che ha della vita.24 Così, nel periodo di gestazione della matrice, per Suo comando la natura (prakriti) accorderà all’essere una condizione corporea - generata innanzitutto dalle fattezze sottili (desideri) - che, egli sarà obbligato ad accettare assieme, però, a quanto anche maturato in termini di virtù e trasgressioni compiute, durante il suo vagare dimentico del vero Sé (campo limitato d’azione, ksetra-ghya).
Ora, se l’essere è così spiritualmente malato; tanto, da lasciarsi sfuggire il ricordo della sua vera natura e identità, come potrà mai ricordare gli atti iniqui che compì per soddisfare quella “tracotanza”, di cui gli stolti e gli incoscienti ne sono… copiosamente dotati»?
Ombra: «Benché gratifichi subito chi lo pratica, il bigottismo polimorfo poi ottenebra tutto: adesso ho capito come stanno veramente le cose». [dice con un tono compiaciuto e d’assenso]
Es: «Brava. Ma l’Archeo (visvarupa) è anche e soprattutto reminiscenza; le Energie, e invero ogni Forza, nascono dalla memoria dell’originario impulso25 divino instillato al Cielo. Quindi, sia la mappa celeste della copulazione che le sue dinamiche successive,26 e sia quella della nascita, mostreranno senz’ombra di dubbio di possedere memoria del seme noumenico (bija-karma) che ha generato l’incarnazione: ...Cieli, che “precipitarono” su Gaia, dunque, per dar vita ad un corpo con particolare forma, sesso e temperamento atti ad offrire e ricevere determinate esperienze. Rimembranze e verità, queste che ti ho descritto, invero del tutto rimosse dall’anima che si identifica con il corpo.27 Ma una volta consapevoli di ciò, ecco chiarito perché diagnostichiamo sempre, un cielo conforme alla genesi d’ogni temperamento e vocazione, nella nostra pratica oroscopica.
Ma in ogni modo sappi, che persino le conformazioni celesti più temibili di una genitura - poiché umana, appunto - possiedono in sé un’equivalenza d’affrancamento: e a questo punto vedremo la funzione e lo scopo dell’arbitrio calzar nel “giuoco”. Sarà meglio spiegarti con una vicenda di un conoscente, però. Ricordi Michele»?
Ombra: «Michele..mm… intendi quell’amico che si tolse la vita lanciandosi da uno stabile»?
Es: «Proprio lui; belle amicizie, che ti fai»...
Ombra: «Era un tipo alquanto aggressivo. Di tanto in tanto i suoi occhi m’incutevano timore perché sprizzavano boria; e poi cercava sempre di creare qualche ridicolo casus belli...
Sai che un giorno mi disse di aver accoltellato suo padre»?
Es: «Fu rimosso da un pregevole impiego statale a causa di quanto hai detto, e anche perché rissoso e irriverente con i suoi superiori. La sua consorte, una volta mi confidò che maltrattava spesso aspramente il suo bambino, che all'epoca del fatto aveva solo un anno; e che entrò anche in conflitto con tutti i suoi parenti. Alcune settimane prima del suicidio, seppi infine che udiva delle voci… Ciononostante era un uomo mediamente acculturato, e s’interessava di psicologia e belle arti». [tace alcuni secondi e guarda l’orologio, le cui sfere, girano velocissime]

Es: «Penso che il Tempo celeste a nostra disposizione stia per concludersi. Varrà la pena di dare uno sguardo al Tema e al periodo di Verifica celeste di Michele, dunque; a quel “preambolo dell’impraticabile guado”, che non fu capace d’oltrepassare».
Ombra: «Ti riporto su Gaia in un battibaleno, non temere. Eh, tu conosci la “via” del Cielo, mentre io quella del “ritorno”, mio caro». [dice con tono scherzoso]





Es: «Tutto ciò che abbiamo accennato sul temperamento di Michele e sugli eventi salienti della sua vita, si evince chiaramente nella struttura oroscopica del suo Tema. La congiunzione di Marte e Saturno al Sole a sua volta sul Discendente, e la quadratura di Nettuno ad essi, lasciano ben intendere il carattere generale della mappa. E degno di nota è specie la posizione della Luna perfettamente al I.C. in Scorpione (correlabile senz’altro al suicidio e sua modalità): stesso Angolo, che capterà poi Saturno nella Rivoluzione lunare che contenne il giorno dell’exitus; e che, a sua volta fu contenuta da una Rivoluzione solare esiziale,28 in un periodo spaziotemporale, infine governato da quello “spettro sincronico” generato dalle eclissi di cui ti ho prima rivelato.
Notevole, fu dunque il fardello d’iniquità - ad egli stesso tuttavia “invisibile” - che ebbe modo d’accumulare nelle passate esistenze. Ciononostante l’Archeo fu generoso con lui. Gli concesse nuovamente la forma umana di vita e non quella di un animale. Ebbe così trenta primavere, per ravvedersi del cattivo uso dell’arbitrio esercitato precedentemente nel suo vagare metempsichico. Trenta Rivoluzioni solari, in cui gli fu data la possibilità d’accedere alla conoscenza che affranca,29 ma non se ne interessò; incontrò persone e situazioni difficili con cui e nelle quali sarebbe stato sufficiente far emergere nel cuore compassione, comprensione o perdono per compiacere il bene, e invece scelse la vendetta; ebbe un figlio da poter amare: ma prendeva piacere nel disprezzarlo»...
Ombra: «Che storia triste».
Es: «Tristissima. Ma lasciami finire, dunque.
Così, quando sopraggiunsero le Armonie celesti30 che accompagnano sempre quel mutamento che trasforma la chimera del materialismo alla realtà del vero sé e dello Spirito (ecco il dono e l’eccellenza unica dell’esperienza “umana”), la sua rozza ombra cadde in un vorticoso panico: non sapendo affatto di cosa si trattasse, e inoltre poiché improvvisamente sorpresa ancor più gravata, di fardelli irrisolti e gravosi per l’animo, invece che esserne affrancata invero impazzì dal terrore; e poiché lui (il vero Sé) era del tutto identificato ad essa, non poté far nulla per calmarla, rabbonirla, aiutarla a sollevarsi; e fu suo malgrado costretto - sconvolto del tutto anch’egli - a concedere l’assenso al folle gesto.

“Io e Gabriele, discendemmo al settimo cielo, dove c’erano gli angeli che sono chiamati Cherubini. (...) E tutti lodavano Dio, e lodandolo alzavano a tal punto le loro voci che se la gente del mondo ne udisse anche una soltanto, morirebbe per lo spavento causato da quel suono”.

(Il libro della Scala Maometto)


Questo è il Tema dell’exitus, guarda».





[l’ombra rimane senza parole, chiude gli occhi e china il capo. Resta per alcuni attimi così, e poi parla]

Ombra: «Grazie. Ho sinceramente compreso, è perciò si sono dissipate tante delle mie ansie. Dove hai imparato tutte queste cose»?
Es: «La conoscenza dello Spirito è già nel nostro cuore. Essa dovrà semplicemente venir rinvigorita tramite la vicinanza e l’amicizia sincera - senz’altro ricambiata - alle grandi anime. Senza dimenticare affatto l’umiltà: grandemente necessaria in ciò; poiché, essa permette che s’apprenda con purezza e finanche da un filo d’erba».

[il relatore, che inizialmente s’accingeva a scrivere, s’accorge che ha fantasticato ad occhi aperti davanti al monitor del computer]

Che Forza, l’immaginazione.
Paracelso, asseriva che essa è come un Astro nell’uomo.
…“Il Preambolo-dell’impraticabile-Guado”: che titolo insolito mi è balzato in mente. Però è originale; e forse, ben si adatterà ad un’analisi dell’attuale situazione internazionale.

Ombra
: «Ok, Adi. Diamoci da fare, adesso»
Alberto
: Ué, ma allora… esisti sul serio! ;-)


Pompei, 30 aprile 2003 - ore 13.30



§ NOTE e BIBLIOGRAFIA §

16) Vedi “Il Punto di Svolta” pubblicato su Ricerca 90’ n. 52; oppure: http://www.astroenergeutica.it/riflessioni/il_punto_di_svolta.htm

17) atmaiva hy atmano bandhur atmaiva ripur atmanah; bandhur atmanatmanas tasya yenatmaivatmana jitah anatmanas tu satrutve vartetatmaiva satruvat… (L’uomo deve usare la propria mente per elevarsi non per degradarsi. La mente può essere amica dell’anima condizionata come può esserle nemica. Per colui che ha conquistato la mente, la mente è la migliore amica; ma per colui che fallisce nell’intento, la mente diventa la peggior nemica.) Bg. 6.6, 6.7

18) Ecco alcuni sinonimi del lemma “umano”: Dolce; Delicato; Sensibile; Generoso; Filantropico; Caritatevole; Altruista; Tollerante; Magnanimo; Comprensivo; Benevolo; Amorevole; Solidale; Fraterno; Compassionevole; Pietoso; Benigno… - Nota dell’autore.

19) Vedi Il concetto di Continuum spaziotemporale - The Meaning of relativity - Albert Einstein, University Princeton Press, London

20) Di Sole e di Luna, generalmente.

21) Il concetto di Sincronicità enucleato da Jung sostiene che, vi è un legame significativo fra due o più fatti senza peraltro vi sia, tra essi, rapporto di causa ed effetto. Si tratterebbe di un principio simile a quello dell’ordine delle note e dei suoni di un brano musicale, per cui, ad una nota e ad un suono, per l’appunto, ne deve seguire necessariamente un altro “consono”. Non si tratta quindi di coincidenza o mera contemporaneità.

22) tany aham veda sarvani na tvam vetta parantapa… (mentre l’essere condizionato dalla materia, non è in grado di ricordare le sue infinite nascite.) B. g. 4.5

23) karya-karana-kartritve hetuh prakritirucyate purusah sukha-dhukhanam… (La natura è considerata la causa di tutte le azioni materiali e delle loro conseguenze, mentre l’essere individuale è la causa dei piaceri e delle sofferenze che incontra in questo mondo.) B. g. 13.21

24) sariram yad avapnoti yac capy utkramantisvara… B. g. 15.8

25) L’Empireo o Primo Mobile, concezione Tolemaica (che proviene dal neo-platonismo: il mondo come espressione di luce), secondo cui oltre il mondo esiste una sorta di cielo fiammante. Nella cosmogonia vedica, equivale all’apparizione di Brahma dall’ombelico di Garbhodakasayi-visnu.

26) Vedi “Matrix: 10 Lune per un T.n.” dell’autore - Ricerca ’90 dell’Ottobre 2001 - oppure pagina web http://www.astroenergeutica.it/riflessioni/matrix.html

27) Insieme di organi volti ad essere strumenti d’azione e di cognizione del Sé che non vanno confusi con esso…

28) Vedi le intuizioni e le ricerche di Ciro Discepolo sui possibili eventi che possiamo aspettarci in un anno, in cui, al momento del compimento del genetliaco, l’Ascendente cade nei pressi dell’Ascendente radix, il Sole di rivoluzione sul Discendente di R.s. e nel contempo vi è anche uno Stellium planetario che occupa il sesto Campo oroscopico.
Volendo addentrarci un po’ di più nel caso di Michele (nome fittizio), possiamo notare che sia la R.S. che la R.L. videro la posizione del Sole sul Discendente, replicando quindi la stessa Angolarità - nell’anno e nel mese dell’exitus - del Luminare radix. Mentre, per le eclissi che governarono il lasso di tempo in cui commise il suicidio, possiamo sottolineare che, la prima - precedente alla morte - rilocata per la località ove avvenne la sciagura, possiede Marte cong. alla Luna sul Discendente (e nel Tema natale di Michele, è congiunto strettamente al Sole, anch'esso dunque sul Discendente) e nella seconda, postuma al suicidio, i gradi zodiacali in cui avvenne la culminazione del fenomeno di eclisse, furono gli stessi ove risiedeva la congiunzione Urano/Plutone nel Tema natale.

29) jnanagnih sarva-karmani bhasmasat kurute tatha… (Simile al fuoco ardente che riduce il legno in cenere, o Arjuna, il fuoco della conoscenza riduce in cenere tutte le reazioni delle attività materiali) B .g. 4.37

30) L'esperienza mistica o della natura trascendentale della Realtà, è un evento del tutto naturale per l'indole umana (o più esaurientemente, per “l'alto scopo” che Natura ha infuso in essa); e nel corso della vita gran parte degli individui hanno questo tipo d'esperienza: non tutti però sono capaci di riconoscerla e viverla adeguatamente, a causa della dimenticata chiave di lettura dell'esperienza stessa, che, frequentemente, viene considerata più che altro alla stregua di un fenomeno psicotico, appunto.

Interessantissimi, al riguardo, gli eventi paranormali che anticiparono il famoso “Septem Sermones ad Mortuos” di C. G. Jung; eccone un breve estratto: “(…) Cominciò con uno stato d'inquietudine dentro di me, ma non sapevo che cosa significasse, o che cosa 'si' volesse da me. C'era intorno a me un'atmosfera sinistra: avevo la strana sensazione che l'aria fosse pregna di entità spettrali. Poi fu come se la mia casa fosse abitata dagli spiriti. La notte prima, la maggiore delle mie figlie vide una figura bianca attraversare la stanza; la seconda, indipendentemente dalla sorella, riferì che per due volte nella notte le era stata portata via la coperta… (…) Il giorno dopo, era una domenica limpida dell’estate del 1916, verso le cinque del pomeriggio il campanello del portone di casa si mise a suonare pazzamente; e non solo lo sentii, vidi anche che si muoveva. Tutti corsero immediatamente alla porta per vedere chi fosse, ma non si vide alcuno. Tutta la casa era come fosse abitata da una folla di gente, come fosse stipata di spiriti”…



Queste sono dunque le Rivoluzioni solari che interfacciarono quel periodo cruciale della sua vita così ben descritto da lui stesso: Il Sole radix, in quel compleanno del 1916, vide la congiunzione perfetta di Nettuno, l'opposizione del Nodo lunare e Giove che, congiunto a Nettuno radix, quadrava a sua volta sempre il Sole; non irrilevante nel Tema di rivoluzione la Luna nei pressi del Discendente e congiunta a Plutone e Venere (che ripeté quindi la configurazione natale).
La Rivoluzione solare del 1917 vide invece Saturno congiungersi al persistente Transito di Nettuno sul Sole radix, mentre la Luna fu nuovamente sul Discendente; e nel contempo Urano si congiunse tra l’altro al grado, a Saturno radix.



In ogni modo, fu nel 1916 che cadde anche un’eclisse solare parziale a circa tre gradi dal Sole radix del nostro: un compleanno molto speciale, insomma. Ovviamente, la sua grandezza intellettuale e spirituale, gli permise di attraversare brillantemente “il guado”, all’opposto dello sfortunato Michele. E da quel periodo in poi, egli produsse opere - come ben sappiamo - di un acume straordinario e ricche di spiritualità struggente. Ecco il significato e l’utilità del Sapere: e di conseguenza il poter porsi con il giusto “Spirito”, all’esperienza trascendentale; come inizialmente detto (Nota dell'autore).
- Il testo di C.G. Jung riportato nella nota, è tratto da - “Ricordi, Sogni, Riflessioni” - Biografia a cura di Aniela Jaffé di C.G. Jung, Pag. 234 - Biblioteca Universale Rizzoli - 1992