mercoledì 17 marzo 2010

Il caso pittorico Stefania Sabatino




di Alberto Crescitelli


Articolo pubblicato su Ricerca '90 n. 37 - gennaio '99



La creatività profusa in un’opera d’arte si manifesta tramite una struttura complessa di geometrie, spazi e colori. L’equilibrio d’insieme in essa ricercato, fra immaginifico fantastico e la trasposizione nel reale esternato sulla tela, è il "punto spettroscopico individuale" in cui è visibile il modo personale ed unico di elaborare sia la realtà, che la propria dimensione onirica. Perché spettroscopico: bande di frequenza della luce, geometrie ed angoli prospettici, vibrano in un’opera d’arte.
L’artista pensa: "Sì, ora (l’opera) è finita, gli equilibri d’insieme delle forme, dei colori, del simbolismo adottato, soddisfano pienamente la mia libertà creativa… ammirandola ne sono orgoglioso, ne traggo piacere.". In sostanza l’opera compiuta, pur nella sua complessità, vibra sul piano libidico (sensuale ed emozionale) ed intellettuale (mentale concettuale ed astratto) dell’artista. Ne è un’emanazione, gli dà piacere, e molto spesso l’artista s’identifica con essa proprio come fosse davvero una figlia… Ed egli reputa finita, completata un’opera, quando si sente da questa pienamente rappresentato.
Ora è noto che i colori non sono altro che pigmenti e terre di natura minerale (cristalli) e metallica, che possiedono capacità di assorbimento e riflessione della luce. Meno noto è che ogni artista possiede dei particolari angoli prospettici e punti di fuga (proiezioni in scala ridotta relegabili alla visione geocentrica) che gli sono congeniali, poiché facilitano la riuscita felice dell’Opera.
Punto intuitivo di questa ricerca, dunque, sono gli angoli prospettici e strutture geometriche congeniali all’artista (che riteniamo a ragion veduta essere analogici agli angoli generati dagli aspetti planetari), l’uso dei colori (impasti cromatici) e delle luci (riconducibili alla rifrangenza spettroscopica delle dominanti) e la correlazione archeosimbolica quale nesso contenitore.
Così, abbiamo tre elementi che ci invitano a considerare l’artista-uomo come un "essere" elaboratore di luce, con le sue personali bande spettroscopiche ed angoli prismatici.
Non dovremmo meravigliarcene, in quanto le ricerche sull’atomo (di cui è composto il nostro corpo) informano sullo strano connubio particella-onda della materia.

"Queste unità sub-atomiche di materia sono entità molto astratte, che hanno un duplice aspetto. A seconda di come le osserviamo, ci appaiono a volte come particelle, a volte come onde; e questa natura duale è esibita anche dalla luce, la quale può assumere la forma di onde elettromagnetiche o di particelle."

"Questa natura duale della materia e della luce è molto strana. Pare impossibile accettare l’idea che qualcosa possa essere, al tempo stesso, una particella, un’entità confinata in un volume molto piccolo, e un’onda, che si diffonde su una grande regione di spazio."

"Mentre agisce come una particella, è capace di sviluppare la sua natura di onda a scapito di quella di particella e viceversa. Ciò significa che né l’elettrone né alcun altro oggetto atomico possiede proprietà intrinseche indipendenti dal suo ambiente.
Eppure questa è esattamente la nozione che i fisici dovettero accettare."

Tratto da "Scienza e Vita"
A.Einstein – Hedwig e Max Born Lettere 1916-1955 – Einaudi Ed.


Ciò è vero anche sul piano strettamente biologico, in quanto la fotosintesi vegetale è il primo anello della catena alimentare.
In altre parole, intendo dire che un’Opera d’arte rispecchia il modo personale ed unico di elaborare le energie nei vari piani d’accesso della coscienza e dell’inconscio, nella loro varietà multi-dimensionale.
Durante i miei studi applicati ho osservato una stretta attinenza del prodotto creativo di un artista con la struttura oroscopica della mappa celeste, qui vi propongo un caso molto interessante. Due opere della pittrice Stefania Sabatino.
Conobbi tale pregevole artista nel 1996, e nel mese d’aprile di quell’anno ebbi modo di osservare le sue opere.
Vidi "Verso il fondo", un dipinto realizzato su pannello di legno con colori ad olio e fui colpito immediatamente dagli incredibili e chiari riferimenti cosmogonici individuali presenti nell’Opera. Pregai così Stefania Sabatino di darmi i riferimenti temporali della sua nascita per osservarne la mappa celeste. Le chiesi poi le fotografie delle sue opere, ed in particolare la foto di "Verso il fondo".
Mi precipitai nello studio comparato della mappa celeste e del quadro, cercando qualcosa che potesse giustificare l’uso di una simbologia così originale...



Fig. 1


Dedicando alla mappa celeste di Stefania la mia attenzione parallelamente all’osservazione dell’opera, fu lampante che aveva usato come supporto e contenitore virtuale nientemeno che la superficie di un cerchio trapassato da un giavellotto che fuoriesce per altro plasticamente dal supporto di legno utilizzato come fosse la tela. (Fig.1)
Dovete sapere che fino a qualche centinaio d’anni fa, il glifo usato dagli astrologi e dagli alchimisti per rappresentare il pianeta Marte, era un giavellotto che attraversa un cerchio.. Questa osservazione mi diede la prima chiave di comprensione: la zona oroscopica desiderosa di mostrarsi nell’opera ed ai suoi fruitori, è la dominante Venere-Marte, considerato orbene il simbolo planetario chiaramente raffigurato e la dominanza cromatica del rosso. Quest’ultimo è stato usato quale colorito dell’incarnato del corpo femminile, e simboleggia dunque la fusione-congiunzione dei due astri. Osserviamo ora la carta oroscopica: Marte è congiunto a Venere, in Gemelli. (Fig.2)



Fig. 2


La congiunzione dei due astri è molto stretta, solo due gradi.
Naturalmente in un tema femminile questi due pianeti sono molto importanti, in quanto ne rappresentano gli ideali. Bellezza, forza, equilibrio e pulsionalità, anche procreativa. Nel caso specifico della pittrice, la suddetta congiunzione acquisisce il ruolo di codominante insieme ad Urano (pianeta che sorgeva all’orizzonte al momento della nascita) poiché Venere possiede il governo sia dello stellium in Toro (Sole, Mercurio, Saturno e Luna) sia dell’ascendente in Bilancia. Marte, a sua volta, governa lo stellium taurino in quanto situato nell’ottavo campo.
Ma la vera sottigliezza di questa mappa oroscopica invero si cela nella furbizia mercuriale tutta gemellina (la congiunzione è in ottavo campo ma in Gemelli), che riesce in ogni "scacchiera planetaria" a velare la propria presenza ed azione (Aria).
Un’Opera d’Arte è pura comunicazione.
Comunicazione, in questo caso, della prorompente sensualità e sessualità sublimata nell’espressione artistica, virtù puramente bilancina. Il manierista Urano, virgineo tecnocrate dell’epoca barocca (la cui degna espressione e funzione nel corpo umano sono le mani), signore d’ogni rivoluzione costruttiva, vive il proprio tempo artistico, oggi, in una libertà d’espressione pressoché totale. Nei secoli passati, mai sarebbe stato possibile per una donna esprimere in totale libertà simbolismi così strettamente libidici attinenti alle forze creative e procreative femminili.
Non trascurabile l’impronta genialoide che dona al tema, molto cara agli artisti.
Proseguiamo la nostra indagine.
L’ambientazione scenica dell’opera in cui viene rappresentata artisticamente tale congiunzione è il mare, l’Acqua. La scelta di questo elemento come "sfondo" (sul quale emergono la piovra ed il corpo sinuoso della ragazza), è dovuta alla terza dominante (d’appoggio), la congiunzione Sole-Saturno-Mercurio in campo ottavo, campo oroscopico cosignificante dello Scorpione, appunto Segno d’Acqua.
Nella quasi totalità della produzione artistica della Sabatino troviamo infatti scenari marini e fondali, con tutto l’habitat ad essi proprio.
Continuai poi i parallelismi tra l’opera ed il tema natale…
Notando i tentacoli di una piovra che avvinghiano e il sinuoso busto femminile e l’asta del giavellotto, cercai l’attinenza planetaria che giustificasse l’utilizzo simbolico di questo gigantesco mollusco.
Nettuno… sì, Nettuno in aspetto d’opposizione a Marte e Venere, a 189° circa.


Fig. 3


La prospettiva voluta dall’artista genera un’originale peculiarità definibile "effetto pozzo" (Fig.3). Infatti, osservando l’opera, abbiamo l’impressione di guardare dalla bocca di un pozzo di sorgente, ed è come se vedessimo questa scena: una giovane donna trascinata verso il fondo dai tentacoli di una piovra.
In verità, per coglierne la perfetta attinenza con la mappa celeste, dobbiamo produrci in un esercizio del tutto nuovo nell’osservazione di un tema oroscopico, passare da una visione bidimensionale ad una visione tridimensionale.
Nella figura 3, possiamo vedere al confronto la rappresentazione classica, (bidimensionale) dell’aspetto in esame, trasposto tridimensionalmente.
Dando profondità a tutto il sistema zodiacale e planetario della carta, ed ipotizzando di osservare il cielo da Marte con la capacità di poter vedere ad occhi nudi Nettuno, nell’ora e nel giorno della nascita della Sabatino, ci accorgeremmo che Nettuno è invisibile in quanto "eclissato" da Venere. Come potete arguire dalla prospettiva usata nell’opera, l’osservatore (vale a dire noi) vede il cielo come se fosse su Marte, o meglio ancora su di un’astronave, anch’essa in orbita di congiunzione esterna a Venere e Marte, e logicamente in opposizione a Nettuno. (Fig.4)


Fig. 4


Nella figura 4, potete notare la trasposizione simbolica e tecnica dell’opera. Colpisce immediatamente la disposizione dei due globi. Misurando la distanza in gradi tra i rispettivi centri, otteniamo la stessa distanza in gradi zodiacali della configurazione in esame. Interessante, vero? Passiamo ora all’altra opera della Sabatino, "Lido incantato".
Questo dipinto è stato realizzato su una tela normale; sua originale peculiarità è la rete da pesca appoggiata "realmente" sul bordo sinistro.




Per introdurci in questa seconda analisi, riprendiamo dall’articolo "Un volo lirico nel cosmo", che ho scritto per il numero 34 di Ricerca '90, il seguente passo: "(...) Naturalmente non è semplice trovare le coordinate interpretative e le analogie con l'irraggiamento astrale, perché nelle varie opere di un’artista l'estro agisce proprio come l'inconscio, utilizza in assoluta libertà il linguaggio simbolico strutturale del proprio tema natale, "eccitato e non" dai transiti, come avviene nei sogni. Bisognerà comunque esaminare fondamentalmente i pianeti e i campi inerenti la libido, la dominante, i luminari, e non di poco conto saranno le strutture geometriche create dagli aspetti, che tendono ad essere il modello ripetitivo, " lo scheletro" portante del senso di equilibrio e di costruzione estetica."
Un’altra chiave intuitiva è rappresentata dalle scelte cromatiche che l’artista compie, che definiamo qui come "spettro cromatico individuale" (praticamente i colori che utilizza per sentirsi pienamente rappresentato), in quanto ci rivela il "colorito" del temperamento, i colori che dominano la sua verve espressiva...
Per facilitare l’osservazione delle strutture geometriche create dagli aspetti, ho semplificato il grafico della mappa oroscopica. (Figg.5 e 6)



Fig. 5


Potete osservare nella figura 5 la sovrapposizione degli astri, e gli aspetti ad essi correlati. La diversità di questo dipinto da Verso il fondo è che in esso "la zona oroscopica desiderosa di mostrarsi nell’opera ed ai suoi fruitori" è l’aspectorium dei trigoni delle dominanti e la quadratura al nodo lunare. Osserviamo il braccio di questa ragazza: ha fattezze muscolari maschili (anche in altre opere della Sabatino troviamo busti femminili con braccia dalle fattezze maschili), ed ha un incarnato che gradualmente sfuma in rosso (Marte). E osserviamo ancora la chioma (simbolo di beltà venusiana) sciogliersi in un ghirigoro dalle stimmate nettuniane (Venere "colorita" dall’opposizione di Nettuno).
Fate attenzione ora all’atto di raccogliere la sfera luminosa (che ha un bagliore simile a quello lunare) con dentro il pesciolino. L’aspetto di quadrato (92 gradi) fra il nodo nord e la congiunzione Marte-Venere è praticamente trasposto nella raffigurazione del braccio dalla forte spalla marziale. Ed il nodo nord, a 8° e 44’, cade nientemeno in Pesci.
Tutto il busto ed il fondo schiena è riconducibile ai doppi trigoni tra ascendente ed Urano alla congiunzione Marte-Venere.
Il grado di obliquità del busto è invece proiettato nell’opera inversamente; a specchio. (fig.5)
I due trigoni e l’intersezione del trigono di Plutone al Sole creano similitudini con i glutei e gli arti inferiori, come se accennassero al loro diramarsi dal busto. Altra analogia importante è che Plutone, governatore delle pulsioni procreative ed escretorie, è situato proprio lì, ove il corpo ospita tali funzioni.
La gamba sinistra è stata poi dipinta viola, rapportabile al trigono Saturno-Plutone-Sole.
A questo punto, penso sia stato fatto un passo avanti nello svelare la struttura caleidoscopica, prismatica e frattale della persona-natura umana. E ritengo che l’arte, nella coscienza collettiva, abbia un posto importante proprio in quanto porta d’accesso alla natura immanente, "Holos".


Conclusioni

Credo che questo studio dia un importante contributo alle nostre ricerche, in quanto inserisce all’interno della disciplina astrologica concetti di elaborazione della luce e delle capacità rifrangenti sia degli astri che del microcosmo, applicando un’elaborazione tridimensionale e a colori di una carta oroscopica. Da questo punto di vista, l’intero aspectorium planetario è considerato come una vera e propria struttura geometrico-organica, che riflette sé stessa in piena autonomia.
Altro punto estremamente interessante del nostro "caso pittorico" è che nella pittura psichica della Sabatino sono presenti le forze libidiche ed i simboli più istintivi ed inconsci che muovono le pulsioni umane; tali pulsioni, come abbiamo potuto osservare, sono in stretto connubio con le forze ed energie del Grande archeo, la natura (il nostro sistema solare genera ed è natura.).
L’inconscio (in quanto non conoscibile) è paragonabile alle variabili non locali (non conoscibili) della meccanica quantistica (connessioni istantanee con l’universo nella sua totalità nel tempo e nello spazio).
Solo l’Arte di Urania, poteva scoprire l’origine di un sogno tramutatosi in opera d’arte...
Il motivo per cui nei tempi addietro - e tuttora in oriente - le discipline artistiche erano considerate "strumenti iniziatici", è che in effetti sono mezzi introspettivi per accedere al cuore dell’animo e dello spirito.

"Fare Arte fa bene".

Un’ultima cosa prima di congedarmi: Stefania Sabatino non conosce nulla di astrologia, ed ho avuto il piacere d’essere stato il primo studioso di astrologia che ha incontrato.




martedì 23 febbraio 2010

Il Preambolo dell'Impraticabile Guado (2° parte)



di Alberto Crescitelli

Relazione presentata al X Convegno di Studi
Astrologici di Vico Equense 6, 7 e 8 giugno 2003



Seconda parte

(…) “La natura della persona è paradossale, e in un certo senso a ragion veduta : poiché il mondo sembra veramente funzionare così; in quanto nell'applicarci alla conoscenza della natura umana e a quella dell’Archeo, non incontriamo altro che paradossi. E in conseguenza di ciò anche l'Ars astrologica applicata allo studio della psiche, dovrebbe saper cogliere la natura unica delle antinomie forgianti il temperamento di un individuo.
Strana “creatura” la personalità, vero?
Frutto “parlante” della natura che, come in un giuoco prismatico e frattale prodigioso si proietta in una realtà squisitamente soggettiva alla maniera duale dell'imago-origine “Luce/Oscurità”… Monomi, questi, che così precipitando, assurgono al ruolo di soffio vitale del mesocosmo sotto forma di coscienza e nescienza, attrazione-repulsione, individualità generata dagli archetipi collettivi”.
Tratto da "il Punto di Svolta"


Ma infondo, grande sarà il beneficio di chi, dopo molti sforzi sinceri ti avrà come amica».17
Ombra: «Santi Numi degli Archetipi! Sento un fremito nelle parti più profonde del mio impalpabile corpo: dunque possiedo un senso, un’utilità… motivo d’esistere»!
Es: «Una volta “ripulita” dall’ipocrisia teutonica, bella mia, ti trasformi nel vascello atto a superare l’oceano dell’ignoranza; emancipazione che solo la forma di vita umana, può licenziare».
Ombra: «Mi rendo conto solo adesso dell’enormità dei complessi che mi creavo perché all’oscuro del mio dharma. Grazie, n’è valsa davvero la pena stuzzicarti un po’. Non dimenticherò questo “viaggetto metafisico”. Ehm… Ritornando però su quanto hai prima evidenziato riguardo alla mutazione dello spazio-tempo, prodotta da un’azione patrocinata dal bigottismo polimorfo... in verità, mi sovviene un’altra domanda secondo me importante: chi è vittima di un'ingiustizia ordita, lo diviene a causa del suo ignobile destino»?
Es: «Come ti ho prima accennato la vita umana offre la possibilità dell’emancipazione; e pertanto non gli si confà affatto, una logica che somigli a quella darwiniana del predatore e della preda. Quindi, coloro che si rifanno a simili criteri per giustificare “a ragion veduta” l’iniquità, o addirittura per legittimarla del tutto allo sguardo severo della propria coscienza, invero non sono veramente consapevoli del tesoro e dei nobili significati che trovansi nell’”umano”.18 E per tal motivo diventa molto alto il rischio, che, il “sauro” accamuffato negli anfratti delle pulsioni di potenza e dell’inconscio, prenda il sopravvento in costoro.
Da ciò ne consegue che la conoscenza posseduta, e pertanto la natura delle finalità che saranno infuse dall’autore degli atti nelle azioni, sarà certamente decisiva.
Riassumendo, fino a quando non si coglieranno le virtù del puro sapere offerto all’Uomo, applicandolo parallelamente al profondo rispetto per l’esperienza e vita altrui - brandendo, più d’ogni altra virtù il principio del perdono - si vivrà di sicuro nella logica della sopraffazione; e quindi, talvolta s’incarnerà il ruolo del “macellaio”, talvolta quello del “macellato”: non per mero destino, dunque, ma bensì per il mancato raggiungimento del pregio umano verace che, nella maggioranza dei casi, sorgono fatalmente collera, cinismo, violenza e crudeltà… e ovviamente le vittime di queste».

Ombra: «Scusami se t’interrompo. Lo sai che malgrado sia qui a discutere con te, ho tuttavia piena coscienza di ciò che accade su Gaia; ho una bella notizia da darti: “sembra”, che la guerra stia per finire».
Es: «Di già? Non sono passati nemmeno dieci minuti da quando discutiamo. Vero, dimenticavo; quando gironzoliamo per quassù con la nostra barchetta, il tempo scorre molto più lentamente, e pochi minuti equivalgono a diverse settimane del tempo “gaio” che scorre sulla Terra».

Ombra: «Ritornando a noi sono d’accordo con quanto hai detto. Ho compreso l’importanza delle tue parole e il senso di responsabilità che con esse hai infuso e comunicato. Ciononostante, un’idea che sto maturando nell’osservare la concatenazione sincronica dei delitti passionali che ti ho mostrato prima, è, che forse, vi sia una sorta di “melodia spiritata”, che fa emergere conflitti ed episodi critici del tutto simili in un determinato spazio di tempo; e che quindi, non vi sono volontà individuali sottese, negli accadimenti: ma bensì, sembra esservi più che altro un’azione del Fato cieca, casuale, quasi “meccanica”, oserei dire».
Es: «Non ti sbagli affatto sulle “melodie ossessive” - per chi non ha orecchio, sia chiaro - inoculate nel Sistema ad opera delle Sfere; mentre è mia opinione, invece, che i tuoi sensi t’ingannino sulla natura del Fato.
L’Archeo è vivente e sommamente cosciente; e al fine dell’eccelso bene, vaglia il percorso di tutti gli esseri senzienti tramite dei Punti di verifica nel tempo, che, hanno l’unico scopo d’accertare come, e in che modo, fu ottemperato da ognuno l’uso dell’arbitrio. Ed è sempre grazie ad essi, che l’Archeo ha cura del percorso vero d’ogni anima o “Es”: sia di quelle che ascendono sia di quelle che discendono; di quelle che progrediscono e quelle che regrediscono.
Hai memoria dell’ultima scorribanda che facemmo quassù per osservare il Sistema “dall’alto”, col pretesto di vedere la Congiunzione di Marte e Venere che formava un Grande trigono con Urano e Saturno? Bene, poi vi fu un’eclisse totale di Sole»...
Ombra: «Certo, le cose che s'intendono da quassù non si dimenticano facilmente».
Es: «Adesso, volendoci ricollegare al nostro discorso, dobbiamo specie considerare le eclissi come quell’espressione culminante del Dictat celeste - revisore - emanato dall’Archeo in un determinato ciclo temporale: e che dunque, lo spazio di tempo (continuum19) che intercorre tra un binomio20 di eclissi (passato) e quello successivo (futuro), invero si colorirà di uno “spettro sincronico” - ovverosia di quei legami analogici significativi governati dalle interazioni delle Sfere tra più avvenimenti che marcano l’esperienza collettiva e quella individuale - senza che peraltro vi sia, tra gli eventi stessi, un rapporto di causa ed effetto.21
Oltre a ciò detto schematicamente, e venendo quindi al caso specifico della ragguardevole sequela dei delitti passionali che hai addotto, ci troviamo di fronte al caso di parecchi individui - “lembi” del tessuto sociale - che, colti da raptus di follia morbosa sono stati travolti dall’ira e dall’odio, giusto?
Osserva.





La proiezione maniacale (Nettuno/Marte) assassina (Plutone), si consumerà nella sfera degli affetti (Marte/Venere). Questo, è a mio avviso il traslato verbale - che dunque si sarebbe manifestato in eventi - delle due dominanti agenti dal passato e dal futuro al momento della culminazione dei fenomeni d’eclisse; che, “precipitarono” poi, nell’allora presente del nostro piano esistenziale. Ora, le particelle individuali chiamate ad interpretare quei terrificanti episodi che si succedettero giorno dopo giorno - quasi come fossero vittime d’un sortilegio - possedevano senz’altro nella loro conformazione astrale pre - e natale, dei valori intrinseci legati al periodo di Verifica celeste che “saggiò” quella determinata sfera d’esperienza (affettiva).
Ma compiamo un salto nel futuro, adesso, affinché le tue incertezze si dissipino del tutto».

Ombra: «Quando sei così relativisticamente disinvolto mi fai un po’ paura. Va bene, andiamo. [lampo di luce] Già qui… lì… Poffare, che confusione mi metti in testa. Gira la barchina ancora un po’… allontanati solo un pochino, ora… O bella! Vedo Marte e Nettuno congiunti e al lato opposto Giove! [lampo di luce] Ed ora, la Luna “inghiottita” dal cono d’ombra proiettato dalla Terra».
Es: «Perfetto, ora rechiamoci in quel luogo inerziale che trovansi solo dentro di noi in tutto l’Universo. Luogo, dal quale è possibile osservare il passato e il futuro che s’intersecano al fine di generare il presente».



[entrambi diventano eterei, e gradualmente si fondono in una unicità raggiante; conseguita la perfetta simmetricità della loro invero “unica” imago astrale, ritornano quindi gradualmente - sebbene il tutto accada in pochi attimi - distinti; e senza proferir parola sull’esperienza riprendono il discorso]


Es: «“Coloro che praticavano l’Arte, fondarono la scienza ieratica ammirati nel vedere che i termini ultimi sono presenti nei primi e negli ultimi i primi”... Benedetto Proclo!»
Ombra: «Solo ora ho compreso appieno il senso delle sue parole; altro che medievale...
In ogni modo, mi hai mostrato la sottile e potente variabile astrale connessa allo spazio-tempo concernente più che altro il contesto collettivo; ma invero penso che hai spiegato ben poco sul perché, gli “interpreti” dei misfatti divengono stregati dalla melodia spiritata per adempiere l’infame destino: perché, loro, e non altri»?
Es: «Curiosona, che sei. Penso d’averti spiegato abbastanza anche se in modo conciso.
L’Archeo conosce ognuno personalmente.22 Tuttavia è l’essenza incarnata, ad essere la sola responsabile delle gioie e dei dolori che incontra;23 poiché allo stesso modo dell’aria che trasporta gli odori, il principio vitale imperituro porta con sé di corpo in corpo la sua idea personale che ha della vita.24 Così, nel periodo di gestazione della matrice, per Suo comando la natura (prakriti) accorderà all’essere una condizione corporea - generata innanzitutto dalle fattezze sottili (desideri) - che, egli sarà obbligato ad accettare assieme, però, a quanto anche maturato in termini di virtù e trasgressioni compiute, durante il suo vagare dimentico del vero Sé (campo limitato d’azione, ksetra-ghya).
Ora, se l’essere è così spiritualmente malato; tanto, da lasciarsi sfuggire il ricordo della sua vera natura e identità, come potrà mai ricordare gli atti iniqui che compì per soddisfare quella “tracotanza”, di cui gli stolti e gli incoscienti ne sono… copiosamente dotati»?
Ombra: «Benché gratifichi subito chi lo pratica, il bigottismo polimorfo poi ottenebra tutto: adesso ho capito come stanno veramente le cose». [dice con un tono compiaciuto e d’assenso]
Es: «Brava. Ma l’Archeo (visvarupa) è anche e soprattutto reminiscenza; le Energie, e invero ogni Forza, nascono dalla memoria dell’originario impulso25 divino instillato al Cielo. Quindi, sia la mappa celeste della copulazione che le sue dinamiche successive,26 e sia quella della nascita, mostreranno senz’ombra di dubbio di possedere memoria del seme noumenico (bija-karma) che ha generato l’incarnazione: ...Cieli, che “precipitarono” su Gaia, dunque, per dar vita ad un corpo con particolare forma, sesso e temperamento atti ad offrire e ricevere determinate esperienze. Rimembranze e verità, queste che ti ho descritto, invero del tutto rimosse dall’anima che si identifica con il corpo.27 Ma una volta consapevoli di ciò, ecco chiarito perché diagnostichiamo sempre, un cielo conforme alla genesi d’ogni temperamento e vocazione, nella nostra pratica oroscopica.
Ma in ogni modo sappi, che persino le conformazioni celesti più temibili di una genitura - poiché umana, appunto - possiedono in sé un’equivalenza d’affrancamento: e a questo punto vedremo la funzione e lo scopo dell’arbitrio calzar nel “giuoco”. Sarà meglio spiegarti con una vicenda di un conoscente, però. Ricordi Michele»?
Ombra: «Michele..mm… intendi quell’amico che si tolse la vita lanciandosi da uno stabile»?
Es: «Proprio lui; belle amicizie, che ti fai»...
Ombra: «Era un tipo alquanto aggressivo. Di tanto in tanto i suoi occhi m’incutevano timore perché sprizzavano boria; e poi cercava sempre di creare qualche ridicolo casus belli...
Sai che un giorno mi disse di aver accoltellato suo padre»?
Es: «Fu rimosso da un pregevole impiego statale a causa di quanto hai detto, e anche perché rissoso e irriverente con i suoi superiori. La sua consorte, una volta mi confidò che maltrattava spesso aspramente il suo bambino, che all'epoca del fatto aveva solo un anno; e che entrò anche in conflitto con tutti i suoi parenti. Alcune settimane prima del suicidio, seppi infine che udiva delle voci… Ciononostante era un uomo mediamente acculturato, e s’interessava di psicologia e belle arti». [tace alcuni secondi e guarda l’orologio, le cui sfere, girano velocissime]

Es: «Penso che il Tempo celeste a nostra disposizione stia per concludersi. Varrà la pena di dare uno sguardo al Tema e al periodo di Verifica celeste di Michele, dunque; a quel “preambolo dell’impraticabile guado”, che non fu capace d’oltrepassare».
Ombra: «Ti riporto su Gaia in un battibaleno, non temere. Eh, tu conosci la “via” del Cielo, mentre io quella del “ritorno”, mio caro». [dice con tono scherzoso]





Es: «Tutto ciò che abbiamo accennato sul temperamento di Michele e sugli eventi salienti della sua vita, si evince chiaramente nella struttura oroscopica del suo Tema. La congiunzione di Marte e Saturno al Sole a sua volta sul Discendente, e la quadratura di Nettuno ad essi, lasciano ben intendere il carattere generale della mappa. E degno di nota è specie la posizione della Luna perfettamente al I.C. in Scorpione (correlabile senz’altro al suicidio e sua modalità): stesso Angolo, che capterà poi Saturno nella Rivoluzione lunare che contenne il giorno dell’exitus; e che, a sua volta fu contenuta da una Rivoluzione solare esiziale,28 in un periodo spaziotemporale, infine governato da quello “spettro sincronico” generato dalle eclissi di cui ti ho prima rivelato.
Notevole, fu dunque il fardello d’iniquità - ad egli stesso tuttavia “invisibile” - che ebbe modo d’accumulare nelle passate esistenze. Ciononostante l’Archeo fu generoso con lui. Gli concesse nuovamente la forma umana di vita e non quella di un animale. Ebbe così trenta primavere, per ravvedersi del cattivo uso dell’arbitrio esercitato precedentemente nel suo vagare metempsichico. Trenta Rivoluzioni solari, in cui gli fu data la possibilità d’accedere alla conoscenza che affranca,29 ma non se ne interessò; incontrò persone e situazioni difficili con cui e nelle quali sarebbe stato sufficiente far emergere nel cuore compassione, comprensione o perdono per compiacere il bene, e invece scelse la vendetta; ebbe un figlio da poter amare: ma prendeva piacere nel disprezzarlo»...
Ombra: «Che storia triste».
Es: «Tristissima. Ma lasciami finire, dunque.
Così, quando sopraggiunsero le Armonie celesti30 che accompagnano sempre quel mutamento che trasforma la chimera del materialismo alla realtà del vero sé e dello Spirito (ecco il dono e l’eccellenza unica dell’esperienza “umana”), la sua rozza ombra cadde in un vorticoso panico: non sapendo affatto di cosa si trattasse, e inoltre poiché improvvisamente sorpresa ancor più gravata, di fardelli irrisolti e gravosi per l’animo, invece che esserne affrancata invero impazzì dal terrore; e poiché lui (il vero Sé) era del tutto identificato ad essa, non poté far nulla per calmarla, rabbonirla, aiutarla a sollevarsi; e fu suo malgrado costretto - sconvolto del tutto anch’egli - a concedere l’assenso al folle gesto.

“Io e Gabriele, discendemmo al settimo cielo, dove c’erano gli angeli che sono chiamati Cherubini. (...) E tutti lodavano Dio, e lodandolo alzavano a tal punto le loro voci che se la gente del mondo ne udisse anche una soltanto, morirebbe per lo spavento causato da quel suono”.

(Il libro della Scala Maometto)


Questo è il Tema dell’exitus, guarda».





[l’ombra rimane senza parole, chiude gli occhi e china il capo. Resta per alcuni attimi così, e poi parla]

Ombra: «Grazie. Ho sinceramente compreso, è perciò si sono dissipate tante delle mie ansie. Dove hai imparato tutte queste cose»?
Es: «La conoscenza dello Spirito è già nel nostro cuore. Essa dovrà semplicemente venir rinvigorita tramite la vicinanza e l’amicizia sincera - senz’altro ricambiata - alle grandi anime. Senza dimenticare affatto l’umiltà: grandemente necessaria in ciò; poiché, essa permette che s’apprenda con purezza e finanche da un filo d’erba».

[il relatore, che inizialmente s’accingeva a scrivere, s’accorge che ha fantasticato ad occhi aperti davanti al monitor del computer]

Che Forza, l’immaginazione.
Paracelso, asseriva che essa è come un Astro nell’uomo.
…“Il Preambolo-dell’impraticabile-Guado”: che titolo insolito mi è balzato in mente. Però è originale; e forse, ben si adatterà ad un’analisi dell’attuale situazione internazionale.

Ombra
: «Ok, Adi. Diamoci da fare, adesso»
Alberto
: Ué, ma allora… esisti sul serio! ;-)


Pompei, 30 aprile 2003 - ore 13.30



§ NOTE e BIBLIOGRAFIA §

16) Vedi “Il Punto di Svolta” pubblicato su Ricerca 90’ n. 52; oppure: http://www.astroenergeutica.it/riflessioni/il_punto_di_svolta.htm

17) atmaiva hy atmano bandhur atmaiva ripur atmanah; bandhur atmanatmanas tasya yenatmaivatmana jitah anatmanas tu satrutve vartetatmaiva satruvat… (L’uomo deve usare la propria mente per elevarsi non per degradarsi. La mente può essere amica dell’anima condizionata come può esserle nemica. Per colui che ha conquistato la mente, la mente è la migliore amica; ma per colui che fallisce nell’intento, la mente diventa la peggior nemica.) Bg. 6.6, 6.7

18) Ecco alcuni sinonimi del lemma “umano”: Dolce; Delicato; Sensibile; Generoso; Filantropico; Caritatevole; Altruista; Tollerante; Magnanimo; Comprensivo; Benevolo; Amorevole; Solidale; Fraterno; Compassionevole; Pietoso; Benigno… - Nota dell’autore.

19) Vedi Il concetto di Continuum spaziotemporale - The Meaning of relativity - Albert Einstein, University Princeton Press, London

20) Di Sole e di Luna, generalmente.

21) Il concetto di Sincronicità enucleato da Jung sostiene che, vi è un legame significativo fra due o più fatti senza peraltro vi sia, tra essi, rapporto di causa ed effetto. Si tratterebbe di un principio simile a quello dell’ordine delle note e dei suoni di un brano musicale, per cui, ad una nota e ad un suono, per l’appunto, ne deve seguire necessariamente un altro “consono”. Non si tratta quindi di coincidenza o mera contemporaneità.

22) tany aham veda sarvani na tvam vetta parantapa… (mentre l’essere condizionato dalla materia, non è in grado di ricordare le sue infinite nascite.) B. g. 4.5

23) karya-karana-kartritve hetuh prakritirucyate purusah sukha-dhukhanam… (La natura è considerata la causa di tutte le azioni materiali e delle loro conseguenze, mentre l’essere individuale è la causa dei piaceri e delle sofferenze che incontra in questo mondo.) B. g. 13.21

24) sariram yad avapnoti yac capy utkramantisvara… B. g. 15.8

25) L’Empireo o Primo Mobile, concezione Tolemaica (che proviene dal neo-platonismo: il mondo come espressione di luce), secondo cui oltre il mondo esiste una sorta di cielo fiammante. Nella cosmogonia vedica, equivale all’apparizione di Brahma dall’ombelico di Garbhodakasayi-visnu.

26) Vedi “Matrix: 10 Lune per un T.n.” dell’autore - Ricerca ’90 dell’Ottobre 2001 - oppure pagina web http://www.astroenergeutica.it/riflessioni/matrix.html

27) Insieme di organi volti ad essere strumenti d’azione e di cognizione del Sé che non vanno confusi con esso…

28) Vedi le intuizioni e le ricerche di Ciro Discepolo sui possibili eventi che possiamo aspettarci in un anno, in cui, al momento del compimento del genetliaco, l’Ascendente cade nei pressi dell’Ascendente radix, il Sole di rivoluzione sul Discendente di R.s. e nel contempo vi è anche uno Stellium planetario che occupa il sesto Campo oroscopico.
Volendo addentrarci un po’ di più nel caso di Michele (nome fittizio), possiamo notare che sia la R.S. che la R.L. videro la posizione del Sole sul Discendente, replicando quindi la stessa Angolarità - nell’anno e nel mese dell’exitus - del Luminare radix. Mentre, per le eclissi che governarono il lasso di tempo in cui commise il suicidio, possiamo sottolineare che, la prima - precedente alla morte - rilocata per la località ove avvenne la sciagura, possiede Marte cong. alla Luna sul Discendente (e nel Tema natale di Michele, è congiunto strettamente al Sole, anch'esso dunque sul Discendente) e nella seconda, postuma al suicidio, i gradi zodiacali in cui avvenne la culminazione del fenomeno di eclisse, furono gli stessi ove risiedeva la congiunzione Urano/Plutone nel Tema natale.

29) jnanagnih sarva-karmani bhasmasat kurute tatha… (Simile al fuoco ardente che riduce il legno in cenere, o Arjuna, il fuoco della conoscenza riduce in cenere tutte le reazioni delle attività materiali) B .g. 4.37

30) L'esperienza mistica o della natura trascendentale della Realtà, è un evento del tutto naturale per l'indole umana (o più esaurientemente, per “l'alto scopo” che Natura ha infuso in essa); e nel corso della vita gran parte degli individui hanno questo tipo d'esperienza: non tutti però sono capaci di riconoscerla e viverla adeguatamente, a causa della dimenticata chiave di lettura dell'esperienza stessa, che, frequentemente, viene considerata più che altro alla stregua di un fenomeno psicotico, appunto.

Interessantissimi, al riguardo, gli eventi paranormali che anticiparono il famoso “Septem Sermones ad Mortuos” di C. G. Jung; eccone un breve estratto: “(…) Cominciò con uno stato d'inquietudine dentro di me, ma non sapevo che cosa significasse, o che cosa 'si' volesse da me. C'era intorno a me un'atmosfera sinistra: avevo la strana sensazione che l'aria fosse pregna di entità spettrali. Poi fu come se la mia casa fosse abitata dagli spiriti. La notte prima, la maggiore delle mie figlie vide una figura bianca attraversare la stanza; la seconda, indipendentemente dalla sorella, riferì che per due volte nella notte le era stata portata via la coperta… (…) Il giorno dopo, era una domenica limpida dell’estate del 1916, verso le cinque del pomeriggio il campanello del portone di casa si mise a suonare pazzamente; e non solo lo sentii, vidi anche che si muoveva. Tutti corsero immediatamente alla porta per vedere chi fosse, ma non si vide alcuno. Tutta la casa era come fosse abitata da una folla di gente, come fosse stipata di spiriti”…



Queste sono dunque le Rivoluzioni solari che interfacciarono quel periodo cruciale della sua vita così ben descritto da lui stesso: Il Sole radix, in quel compleanno del 1916, vide la congiunzione perfetta di Nettuno, l'opposizione del Nodo lunare e Giove che, congiunto a Nettuno radix, quadrava a sua volta sempre il Sole; non irrilevante nel Tema di rivoluzione la Luna nei pressi del Discendente e congiunta a Plutone e Venere (che ripeté quindi la configurazione natale).
La Rivoluzione solare del 1917 vide invece Saturno congiungersi al persistente Transito di Nettuno sul Sole radix, mentre la Luna fu nuovamente sul Discendente; e nel contempo Urano si congiunse tra l’altro al grado, a Saturno radix.



In ogni modo, fu nel 1916 che cadde anche un’eclisse solare parziale a circa tre gradi dal Sole radix del nostro: un compleanno molto speciale, insomma. Ovviamente, la sua grandezza intellettuale e spirituale, gli permise di attraversare brillantemente “il guado”, all’opposto dello sfortunato Michele. E da quel periodo in poi, egli produsse opere - come ben sappiamo - di un acume straordinario e ricche di spiritualità struggente. Ecco il significato e l’utilità del Sapere: e di conseguenza il poter porsi con il giusto “Spirito”, all’esperienza trascendentale; come inizialmente detto (Nota dell'autore).
- Il testo di C.G. Jung riportato nella nota, è tratto da - “Ricordi, Sogni, Riflessioni” - Biografia a cura di Aniela Jaffé di C.G. Jung, Pag. 234 - Biblioteca Universale Rizzoli - 1992


mercoledì 20 gennaio 2010

Il Preambolo dell'Impraticabile Guado (1° parte)



di Alberto Crescitelli

Relazione presentata al X Convegno di Studi
Astrologici di Vico Equense 6, 7 e 8 giugno 2003




Prima parte

“Forza dico essere una virtute spirituale, una potenzia invisibile la quale per accidentale esterna violenza è causata dal moto e collocata e infusa ne’ i corpi, i quali sono dal loro naturale uso retratti e piegati, dando a quelli vita attiva di meravigliosa potenzia; costrignie tutte le create cose a mutazione di forma e di sito, corre con furia alla sua desiderata morte e vassi diversificando mediante le cagioni. Tardità la fa grande e prestezza la fa debole; nasce per violenza, e more per libertà”.

Leonardo da Vinci, Cod. A, fol. 34v



“La pura filosofia, quella che dipende dalla devozione verso Dio, dovrà interessarsi alle altre scienze solo per ammirare come il ritorno degli astri alla loro posizione di partenza, le loro soste prefissate e il corso delle loro rivoluzioni, siano soggetti a leggi numeriche; e per ammirare, adorare e esaltare l’arte e l’intelletto di Dio, conoscendo così le dimensioni della terra, le sue qualità e quantità, la profondità del mare, la forza del fuoco e gli effetti di tutte queste cose. Conoscere la musica non è altro che sapere l’ordine di tutte le cose e quale sia il disegno divino che ha assegnato a ciascuna il proprio posto, poiché quest’ordine, in cui tutte le singole cose sono state unite in un medesimo tutto da un’intelligenza artefice, produrrà, con una musica divina, una sorta di armonia vera e soave”.

Ermete Trismegisto, Asclepius





Venerdì 14 marzo 2003, ore 11.06 - Diario di bordo…"
No, cari amici, non ho fatto nessun viaggio per mare né tanto meno sono stato su qualche navicella spaziale; è soltanto il pensiero subito abbandonato che mi sovvenne ieri, quando, liberatomi da talune faccende, potei finalmente dedicarmi a meditare sulla relazione che avrei portato quest’anno a Vico: ossia quella che vi accingerete a leggere, spero, tra circa tre mesi.
Avendo considerato il tempo a mia disposizione per la stesura, penso valga la pena mettervi al corrente del fatto che, quando mi è propizio concentrarmi sul tempo degli Dei (mi affascina particolarmente l’astrologia mondiale, come forse molti di voi sapranno), incalzo con buona lena l’estro, adagiandomi sulle ali dell’immaginazione volando lassù, in alto, tra le stelle: e con un po’ di fantasia vagheggio di navigare con una barchetta a vela sospinta dal Vento solare, senza comunque perdere di vista né allontanarmi troppo dalla nostra Gaia.

Yuhu... ciaoo... Che panorama terso, c'è quassù.

Una volta qui, in verità non sempre riesco a concedermi pace del tutto, socchiudere le palpebre e fermare per qualche secondo il frullio dei miei pensieri (forse, perché gli “occhi” dell’immaginazione sono del tutto avvinti dalla metafisica bellezza delle Sfere). Ma, quelle rare volte che la serenità ha il sopravvento, devo confidarvi che talvolta mi è sembrato di udire una musica. Chissà, se erano le stesse armonie che ascoltava Pitagora...

Ombra
: «Sei presuntuoso e fantastichi oltre misura».

Es: «Chi ha parlato»? [facendo finta di non sapere chi fosse..]
Ombra: «Io. Sono quel legame primitivo della tua coscienza, quella “gravità” che t’avvince alla Sfera azzurra che ami osservare sempre e solo dall’alto». [indica col dito il pianeta Terra]
Es: «Sono venuto qui per cogliere solo un po’ d’ispirazione, oggi; comunque hai fatto bene a presentarti pubblicamente. Sì, molto bella la nostra Gaia; ma ti prego non distrarmi, sai che adoro l’arte dei suoni. E bada che anche “laggiù” hanno udito tra le crespe delle radiazioni cosmiche una sonorità. Un suono, dal timbro simile a quello di un flauto».1

venum kvanantam aravinda dalayataksam
barhavatam samasitambuda sundarangam
kandarpa koti kamaniya visesa sobham
govindam adi purusam tam aham bhajami

(Adoro Govinda, il Signore primordiale che suona il Suo flauto in modo meraviglioso. I Suoi occhi sono simili ai petali del loto appena sbocciato, e una piuma di pavone orna la Sua testa. Il Suo corpo, raggiante di bellezza, ha il colore di una nuvola carica di pioggia: la Sua incomparabile grazia affascina milioni di Kandarpa.)2

Ho ancora buona memoria. Ricordi quel periodo in cui siamo stati in India, quando recitavo ogni mattino questo sloka (caro e gravoso “Io” che chissà dove vuoi “gettare l'ancora”, con le tue chiacchiere)»?
Ombra: «Noto un certo lassismo, oggi, caro il mio musico misticheggiante. Dimentichi che sta per cominciare la guerra»? [dice con un’espressione severa e le sopracciglia aggrottate]
Es: «Appunto. Ormai è fatta; e chi li ferma più, quelli. D’ora in poi penso di non dare più ascolto alle tue lagne persecutorie: “L’umanità corre gravi rischi! Se siamo astrologi è nostro dovere avvertire, fare qualcosa per la società”! Tanto, è tutto inutile. E poi dimmi un po’: a cosa servirebbe l’agognata Pace, laggiù? A far sì che novelli Mengele continuino pacatamente a tirar fuori cloni e chimere dai laboratori? Affinché i migliori cervelli che natura produce, vengano impegnati in progetti folli che mirano a distruggere il mondo? Vuoi che continuo»?
Ombra: «No, ma non è questo il punto»…
Es: «Ammorbali tu, con i tuoi - seppur sacrosanti - deliri apocalittici, gli amici e colleghi; è così ovvio che il “pitale planetario” trabocca. Perciò, mia bella ombra ctonia, spero tu mi consenta d’immergermi in riflessioni che innalzano il cuore e lo spirito, questa volta.
Ascolta :

“Tu, in verità mi concederai che una forza mirabile sia presente in uno spirito eccitato che canta, se avrai concesso ai Pitagorici e ai Platonici che il cielo è uno spirito che dispone tutte le cose con i suoi movimenti e i suoi toni.”3

Hai inteso il senso profondo della ‘consonanza simpatica’ tra il cantore e la risonante orchestrazione dello spirito universale, in questo splendido asserto del Ficino?

Ombra: «Oh..quanta delicatezza poetica e quanto animismo, effondi; “roba”, a dir poco medievale».
Es: «Sappilo mia cara, sia uno sterile nozionismo e sia un’ostinata volontà di modernizzazione incline, a considerare i principi dell’Arte ieratica come un substrato del tutto acquisito, sono nemici della materia che ci sta tanto a cuore. Indi il tuo sarcasmo è del tutto fuori luogo. E inoltre, molti principi dell’Arte sono specchio delle “Cose” eterne; ecco perché ella non invecchia mai… ma ad “afferrare” e magari anche convincerti di ciò, ti aiuteranno senz’altro le parole di Proclo».

(...) “Coloro che praticavano l’Arte, capirono che fu grazie alla simpatia che esiste in tutte le cose visibili che tutto è in tutto. Costoro fondarono poi la scienza ieratica, ammirati nel vedere che i termini ultimi sono presenti nei primi e negli primi gli ultimi; e che in cielo, le cose terrestri esistono contenute nelle cause da cui, traggono origine secondo la regola celeste: mentre sulla terra, le cose celesti, esistono in modo terrestre.”4

Ombra: «Parli d’Arte regia, d’armonie, di cantori che rispecchiano gli equilibri celesti e quelli della natura; tuttavia, le vicende del mondo e della vita che ogni essere umano percepisce e vive, sono piuttosto comparabili ad un “concertino cacofonico”, altroché, e …siccome sostieni che talvolta ti par di udire armonie provenienti dalle Sfere, mi sovviene all’uopo una domanda: secondo te, che brano hanno trasmesso a cominciare dall’inizio di quest’anno, i tuoi Dei del tempo, sulle “frequenze celesti” dell’Italia? Una trasposizione per “sfere che girano” di qualche stravagante partitura scritta da Stockhausen, forse?
Dai un’occhiata al materiale che ho raccolto, piuttosto».


3 dicembre '02 Ascoli Piceno: Carabiniere uccide la fidanzata e si toglie la vita
12 dicembre '02 Grosseto: Lite in famiglia, uccide la figlia e la moglie
15 dicembre '02 Cosenza: ex Fidanzato uccide giornalista Maria Rosaria Sessa
18 dicembre '02 Poviglio (Reggio Emilia): Uccide la figlia diciassettenne e ferisce la moglie e il figlio
24 dicembre '02 Frosinone: Enrico Gatta Uccide figlio e convivente bimba di 5 anni testimone
26 dicembre '02 Montevarchi: 77 anni, uccide moglie a coltellate e si butta dalla finestra
20 gennaio '03 Genova: Uccide moglie con un colpo di pistola, poi tenta suicidio
21 gennaio '03 Crema: uomo spara contro i figli, ne uccide uno (6 anni) e si toglie la vita
(Prima della tragedia l'uomo aveva teso un agguato al convivente della donna)
18 febbraio '03 Torino: La uccide, poi si spara: non voleva la fine del loro amore
21 febbraio '03 Varese: ragazzo sordomuto 16enne uccide con fuoco zia e cugino di pochi mesi
22 febbraio '03 Foggia: uccide la moglie in chiesa con un colpo alla nuca
26 febbraio '03 (provincia di Roma) Soffocati due gemelli in busta di plastica nascosta in un armadio
28 febbaraio '03 Viareggio: sorprende la moglie con l'amante, uccide entrambi
1 marzo ’03 Foggia: Pietro Gentile uccide Mauro Rosiello
(a causa di una lite nata per il cane della fidanzata della vittima)
1 marzo ’03 Pavia: Lite tra vicini, ucciso un giovane di 23 anni
(ucciso con una coltellata da un vicino di casa dei suoi genitori al termine di una lite)
2 marzo ’03 Verbania: donna trovata morta su greto torrente Gridoni (gli inquirenti: è omicidio)
2 marzo ’03 Genova: Accoltella figlio 14enne durante lite, arrestata
7 marzo ’03 Verona: Strangola la moglie, poi anche il figlio di 3 mesi
10 marzo ‘03 Catania: respinto dalla convivente si da' fuoco, è gravissimo
10 marzo ’03 Macerata: Donna strangolata in casa, suicida l'ex marito
12 marzo '03 Verona: Uomo uccide la sorella a colpi di fucile da caccia
12 marzo '03 Milano: uomo strangola convivente perche' malata di tumore
15 marzo '03 Coniugi uccisi a Rovereto: il figlio confessa "non so perché l'ho fatto"
18 marzo 2003 Napoli: strangola la moglie, arrestato
19 marzo 2003 Napoli: donna ferita dopo lite, si cerca il marito
25 marzo 2003 Arezzo: Trovato cadavere di una donna in un pozzo: è un omicidio
25 marzo 2003 Ravenna: Neonato trovato morto in cassonetto, arrestate la mamma, la nonna e la bisnonna
29 marzo 2003 Arezzo: Si spara per amore mentre è al telefono con un'amica
01 aprile 2003 Nusco (Avellino): Dopo furiosa lite, contadino uccide la moglie a fucilate
02 aprile 2003 Vercelli: Carabiniere uccide ex moglie, convivente e suocera; poi rapisce il figlio

Es: «Sì, conosco questi fatti; e cosa vuoi ti dica. Certo, - e qui traspongo in metafora l'asserto di Marsilio Ficino - che se s’intonano versi osceni della makumba sgozzando galli al ritmo dei tamburi invece che cantare melodiosamente, ci si ritroverà senz’altro tremebondi al suolo con la bava alla bocca, non credi?
Con ciò intendo dire che siffatti accadimenti, sono somma e risultato dei molteplici atti compiuti sotto l’egida del turpe materialismo, scaturente a sua volta dal vacuus interioris che, infine è ben celato dal “bigottismo polimorfo”: e non dai sentimenti elevati e puri, che solo la vera Arte dona d'infondere alle azioni».
Ombra: «Bigottismo..polimorfo»? [dice con un’espressione del volto disgustata]
Es: «Cara la mia ombra,5 non ti suona bene il concetto? Eppure, dovresti saperne più di me...
Questa astrazione è affine all'idea junghiana di “maschera”,6 e deve essere intesa come quella capacità menzognera poliedrica - originata dalla “tragica” ambiguità sinergica della maschera e dell’ombra allorché ineducate - in grado di adattarsi prontamente a qualsiasi circostanza per sostenere l’ego e in special modo le istanze ipertrofiche da esso prodotte. Un’interpretazione dinamica & interattiva del significato analitico di “personaggio”, insomma.




D’altronde, persino i virus e i batteri hanno imparato “la solfa” e si comportano così. Tutto evolve, mia cara!
In ogni modo sappi che l’argomento non è da sottovalutare giacché, il bigottismo polimorfo dà origine a seri pericoli: esso è talmente subdolo, che persino le discipline e gli atti volti a liberarsene, possono venir “risucchiati” dal carosello demenziale che ama promuovere ed esternare tenacemente all’entourage sociale. E da ciò ne deriva che sovente, è anche concausa rilevante del perché, l’essere incarnato non riesca ad elaborare in profondità quegli aspetti difficili e pericolosi della sua psiche, altresì visibili nel suo Tema natale (“raccolti” grazie al vikarma generato nelle vite precedenti); sommando così ad essi, ogni sorta di reazioni che, come assopite, resteranno in seme fino a quando giungerà il tempo di una severa quanto epurativa Verifica celeste, che ne permetterà “sboccio e fioritura”.
Immagini le peculiarità delle geniture di quei sfortunati - sia vittime che assassini - coinvolti negli omicidi che hai elencato»?
Ombra: «Intriganti le tue riflessioni… sì, posso immaginare. Ma poiché dici che cagione o concausa di tante miserie ed orrori è il “bigottismo polimorfo” - ehm… contro cui penso sia giusto lottare, in effetti - sarebbe buona cosa saperne di più. Quali sono i sintomi di chi n’è affetto? E inoltre, non pensi che coltivando differenti branche della conoscenza, si possa colmare l’interior vacuitas»?
Es: «Esso affligge una consistente porzione del corpus sociale. Ed i ceti elevati, talora lasciano trapelare di alimentarne gli aspetti più infidi e morbosi, anche se meno spettacolari. In ogni modo, quando ci si crogiola nel prestigio derivante dall’imago etica del ruolo pubblico (varna-dharma) prescelto senza onorarlo sinceramente, pur essendo una mansione in accordo alle nostre predisposizioni naturali, invero siamo già vittime del bigottismo polimorfo. Gli uomini, compiendo il proprio dovere in accordo al personale temperamento, possono senz’altro raggiungere il vero progresso, il bene, e finanche la liberazione dall’esistenza materiale.
Ma onestamente, questo è il punto.7
Mi spiego meglio con un esempio. Non bisognerebbe onorarsi dell’appellativo di “Chirurgo” se non sorge alcun scrupolo nell’impiantare valvole cardiache difettose per compiacere la tasca propria e quella della ditta; come uno psicologo, allo stesso modo, non dovrebbe far l’analista “dal cuor gentile..quando a pagamento” e poi, al fine di trarne qualche vantaggio, usare le stesse conoscenze per magari tediare dei familiari, o praticare mobbing ai colleghi della clinica.
Egemonia del “bigottismo polimorfo”: ecco perché su Gaia ci si ritrova tutti in una realtà sociale in cui si teme di andare all’ospedale, dal dentista, dal meccanico, dall’avvocato/vampiro e via dicendo (eppure da “quassù” non si direbbe, vero?). E talvolta finanche di attendere il consorte a casa, se si ha la sfortuna di avere come compagno un “professionista” simile a quelli che ti ho descritto (ovviamente, anche se ciabattino, il prodotto non cambia, è solo questione di “spirito”): perché purtroppo, generando siffatti stili di vita conflitto interiore, tornati al focolare costoro fatalmente necessiteranno di quel tontolone del compagno per liberarsi dal senso di colpa;8 cosicché, il poveretto sarà obbligato suo malgrado - e quasi sempre senza nemmeno conoscerne la vera causa - a sopportarne l’inevitabile scarica proiettivo-dicotomica ai limiti dell’indecenza.
Dulcis in fundo, una volta confusa la “dolce metà”, s’innescherà infine la competizione conclusiva tra loro: la gara, a chi arriva primo sul lettino dello psicoanalista, per impegnarsi “scrupolosamente” ad individuare i… traumi subiti nel periodo dell’infanzia, vera causa (?), infondo, di cotanta depressione e sofferenza interiore.9 Ovviamente, se l’ipocrisia regna sovrana su entrambi, il ménage potrà colorirsi addirittura di atti folli»10...
Ombra: «Intendevi dire ciò che hai appena affermato, quando prima hai detto: “Persino le discipline e gli atti volti a liberarsene, possono venir risucchiati dal carosello demenziale che ama promuovere il bigottismo polimorfo”? …Come suona male questa espressione; e chissà come ti è venuta in mente». [dice con una smorfia]
Es: «Sì. Ne sia esempio ancor più toccante l’indice di gradimento del bigottismo mistico ed esoterico contemporaneo, ben rappresentato da quel tipo di psico-esoteristi tanto voluttuosi e accentratori quanto inzuppati di nozionismo, o da quegli astrologi “karmici” che, semplicemente consultandoli un paio di volte si diventa degli “illuminati” (più polimorfo di così…). Indi - e qui rispondo alla tua seconda domanda - non basta affatto rimpinzarsi di nozioni (anche se corrette, cosa di per sé già difficile) per porre rimedio al vacuus interioris: la natura polimorfa e deformante della sinergia maschera/ombra ne farà scempio. Il solo rimedio possibile sarà allora un impegno sia spirituale sia conoscitivo applicati al medesimo tempo con gran serietà, onestà e moralità, innanzitutto.
Comunque stai attenta, mia diletta, poiché la tua curiosità potrebbe costarti molto caro»… [dice con un sorriso insinuante]

Ombra: «Ué, sono la tua ombra: dovrò pur sapere cosa ti passa per la testa, no»?
Es: «Noto che hai cambiato atteggiamento e sembri molto più interessata, adesso»…
Ombra: «Quando si parla di me o della mia natura non resisto mica, dovresti saperlo». [dice con un’espressione compiaciuta]
Es: «Non fai altro che promuovere implicitamente discorsi che ti riguardano, altroché; ci sono cascato anche questa volta. In ogni modo devo ammettere che sei un’ombra buona».
Ombra: «Grazie; ma ti prego, riprendiamo il discorso iniziale, parlavi del tempo degli Dei»…
Es: «Non scompaginarmi ora: prima induci a discutere di te e della tua natura, e se le cose che dico non ti allettano cerchi di cambiare argomento. Mi preme discutere ancora su di un punto importante in merito a quanto già detto.
Ritornando sul polimorfo e fuorviante binomio sinergico, che nel corso della vita può gradualmente circuire l’Es allorché ignaro delle sue vere peculiarità, varrà senz’altro la pena metterne in rilievo gli aspetti asfissianti della fase cronica: una volta cristallizzatosi, - imprigionando quindi definitivamente il vero sé - esso tenderà ad innescare o generare negli altri vessazioni, violenza morale, psicologica e finanche corporale.
Ascolta com’erano profondi gli antichi al riguardo; e prendiamo spunto dai pensieri che ci hanno tramandato per capire quali sono le implicazioni che si produrranno, quando, in balia di un edonismo tracotante, si pratica il “polimorfismo mascheréro”:

(…) “Ora, quando un animale muore naturalmente, con la sua morte non muta il mondo se non in relazione a ciò che la natura universale mostra nel proprio corso. Quando invece muore per azione dell’uomo, contro il corso della natura, la materia del mondo incorre in una mutazione imprevista; per cui, così alterata in una sua parte, è resa atta alla ricezione di un moto ed una forma che secondo il corso naturale, non avrebbe dovuto ricevere. Pertanto l’immaginazione umana, l’intenzione ed il desiderio, concorrendo con l’opera di messa a morte dell’animale, sortiscono l’effetto di un Tema natale”. 11

Da quest’affermazione di Al-Kindi, mia cara, possiamo dedurre che ogniqualvolta si compie un sopruso immolando all’altare del compiacimento personale la vita (anche di un animale), gli affetti o il progresso altrui (siano solo alcuni dei possibili esempi), si provocherà una mutazione nel flusso di quel spazio-tempo ove si manifesta la vita mesocosmica: orbene, l’Archeo ne “riconoscerà” l’autore in quell’attimo scellerato quanto responsabilizzante (imprinting astrale), dopodiché, il corso degli eventi sarà alterato; comprendi? Ed ecco l’operare alla maniera di un Tema natale funesto la configurazione celeste di quell’attimo; che, appunto per questo reagirà “sensibilmente” in futuro, all’azione verificatrice degli astri, e particolarmente a quella delle eclissi (l’empietà è governata dalle forze oscure e ctonie, amica mia che chissà quante cose conosci, e fai la gnorri…). Ciò, perché l'ombra delle eclissi, possiede persino potere omeopatico: lascia affiorare alla luce della coscienza - propria e altrui - ciò che è mantenuto segreto o vergognosamente nascosto o rimosso.
Ad ogni modo, lo stesso meccanismo varrà senz’altro anche per gli atti virtuosi; “Sacrifici”, questi, che all’opposto di quelli sciagurati saranno sempre ben accetti da Lor Signorie Effulgenti (i Luminari).
Ma sappi che il saggio non godrà né soffrirà più dei risultati delle sue azioni;12 mentre all'inverso, fino a quando l’anelito dell’Es alla reale individualità13 non sarà placato grazie all’integrazione14 delle disgiunte - quando in preda al materialismo - realtà antinomiche,15 tu, mia cara ombra, sarai sempre generata in maligno modo, e la tua iniquità, si celerà nel corpo sottile: ossia nella mente e nell’intelletto

Ricordi le mie parole»?


Fine prima parte


| NOTE e BIBLIOGRAFIA |

1) Paolo de Bernardis, assieme a un gruppo di ricercatori americani (D.A.S.I.), ha individuato tra le pieghe delle radiazioni cosmiche di fondo dei suoni armonici dal timbro del tutto simile a quello di un flauto: fatto, che si pensa sia da attribuire alle onde d’urto dell’espansione inflazionaria dell’universo.

2) Il primo verso della Brama samitha - l’invocazione - (uno dei testi più antichi e sacri della letteratura vedica), descrive l’aspetto personale del Summum bonum e le sue trascendentali attività: tra cui quella di suonare magnificamente il flauto.

3) M. Ficino, Sulla Vita, III, cap. 21 trad. italiana a cura di Alessandra Tarabochia Canavero, Rusconi, Milano 1995, pag. 272-3
- Marsilio Ficino (Figline Valdarno 1433 - Careggi 1499)
Filosofo e umanista. Principale esponente del platonismo a Firenze, protetto da Cosimo de' Medici, fu al centro del gruppo di studiosi noto come Accademia Platonica Fiorentina. Traduttore di Platone, Plotino, Giamblico, Proclo e del corpus aeropagita.

4) Proclo, I Manuali, Rusconi, Milano 1985, pag. 239-40.
- Proclo (Costantinopoli 412 - Atene 485)
Filosofo greco. Studiò ad Alessandria e ad Atene, dove frequentò la scuola neoplatonica, di cui divenne successivamente maestro. Operò una sistemazione generale del pensiero platonico (commento ai Dialoghi di Platone) e neoplatonico (Istituzione teologica, Teologia platonica) e, più in generale, di tutta la filosofia classica greca.

5) “L’ombra è quella personalità celata, rimossa, per lo più inferiore e colpevole, che con le sue estreme propaggini rimonta al regno dei nostri antenati animaleschi e così abbraccia l’intero aspetto storico dell’inconscio.
Se fino ad ora si è pensato che l’ombra umana fosse la sorgente d’ogni male, ormai a un’indagine più accurata, si può scorgere che l’uomo inconscio, cioè l’ombra, non consiste solo di tendenze moralmente riprovevoli, ma mostra anche un certo numero di buone qualità, cioè istinti normali, reazioni opportune, percezioni fedeli alla realtà, impulsi creativi e così via.” - Carl Gustav Jung - Aion, 1951, pag. 379

6) “La ‘persona’ è il sistema d’adattamento o la maniera con cui abbiamo contatto col mondo. Così quasi ogni professione ha la sua caratteristica persona… Solo che il pericolo sta nell’identificarsi con la persona, come ad esempio il professore col suo libro di testo o il tenore con la sua voce… Con qualche esagerazione, si potrebbe dire che la persona è ciò che in realtà uno non è, ma ciò che gli altri credono che egli sia” (Gestaltungen des Unbewussten, 1950, p.55). Riportato in “Ricordi, sogni, riflessioni” a cura di Aniela Jaffé - Biblioteca Universale Rizzoli – 1992

- 2 “La ‘persona’ è un complesso sistema di comportamento, in parte dettato dalla società, in parte dalle aspettative e dai desideri che ciascuno coltiva in sé. Ma questa non è certamente la vera personalità, anche se di fatto la gente ci assicura che si tratta di comportamenti autentici e sinceri” - Carl Gustav Jung - Psicoanalisi o psicologia analitica, Ed. Newton - Roma 1976

- 3 Nella concezione vedica, tra l’altro, sia il corpo sottile (composto dalla mente, dall’intelligenza e dalla concezione materiale dell’esistenza - ahankara - il falso ego) che quello grossolano, sono definiti yantra: “macchina” composta d’energia materiale che risponde in tutto e per tutto alle leggi condizionanti della materia. Mentre l’atma, il vero sé, è pura energia spirituale, definita sat-cit-ananda-vigraha.

7) svakarmana tam abhyarcya siddhim vindati manavah…
svabhava-niyatiam karma kurvan napnoti kilbisam…
L’uomo può, compiendo il proprio dovere, raggiungere la perfezione; ed eseguendo i doveri prescritti secondo la propria natura non incorrerà nelle azioni detestabili e proibite… B.g. 6.9 - Bhagavad Gita as it is - di A.C. Bhaktivedanta Swami - verso 6.9 - Ed. Bhaktivedanta book trast

8) (…) “Si può individuare in molti delinquenti, specialmente quando si tratta di giovani, un potente senso di colpa che preesisteva all’atto criminoso, e che quindi di questo atto non è l’effetto bensì la causa: come se il poter collegare il senso di colpa inconscio a qualcosa di reale e attuale, fosse avvertito da costoro come un sollievo” - S. Freud, Gesammelte Werke (Opere), vol. XIII pag. 282 Ed. Fischer 1968, Francoforte

9) (…) “abbiamo osservato che le persone fondamentalmente sane e virtuose, ma non sufficientemente consapevoli (cioè non in grado di riconoscerne le caratteristiche fisiognomiche ed incapaci di sublimare esperienze negative), se diventano preda di simili malfattori, possono facilmente contrarre la "malattia"; diventando così veicolo di quest’energia dannosa e traumatica, che, ristagnando nella psiche, e a sua volta trasformandosi in complesso, inizierà ad agire in modo subliminale. La persona così catalizzata cercherà a sua volta di esorcizzare, di liberarsi dal trauma subito trasferendolo (vero e proprio transfert istintivo) su presunti nemici, spesso da lei necessariamente immaginati ed investiti di tale ruolo.” - Tratto da “Le fosche tinte dell’involuzione” - dell’autore - V. Ricerca ’90 ottobre 1998 Oppure consultare la pagina web http://www.astroenergeutica.it/olisticoexperior/lefoschetinte.html

10) Vedi pagine web: http://www.astroenergeutica.it/osservatorioastrale/commenti/86_karma_e_matrimonio.htm

e http://www.astroenergeutica.it/osservatorioastrale/commenti/78_depressione_perche_vita_come_un_film.htm

11) Al-Kindi, De Radiis - Teorica delle Arti Magiche, cap. IX. Ed. italiana a cura di Ezio Abrile e Stefano Fumagalli, Mimesis, Milano 1994, pag. 105-7
- Al-Kindi, Abu Yusuf Ya'qub l'ibn Ishaq (d. c.866-73)
Quasi sconosciuto al mondo Occidentale moderno, Al-Kindi gode di grande prestigio nel mondo islamico, ed è definito “il filosofo degli arabi”. Oggi è considerato come un “ponte” tra filosofi greci (in particolare Aristotele) e la filosofia islamica. Il suo trattato più conosciuto è lo studio metafisico Fi al-Falsafa al-Ula (Filosofia Prima).

12) anistam istam misram ca tri-vidham karmanah phalam… (Il triplice risultato delle azioni - desiderabile, indesiderabile e misto – attende, dopo la morte, l’uomo che non ha praticato la rinuncia al frutto degli atti). Bg. 18.12

13) (…) La semplice etimologia di questa parola composta (in = non, divìduus = divisibile, duo = due), che descrive e “segnala” il Sé, indica in effetti il lungo e conflittuale cammino evolutivo umano all’interno degli opposti complementari. ya evam vetti purusam prakritim ca gunaih saha… “Colui che comprende la natura materiale, l’essere vivente e le interazioni delle tre influenze della natura, raggiungerà certamente la liberazione” (Isa Upanisad). Ecco allora che tramite la conoscenza dell’imago collettiva, che riflette null’altro che i processi creativi, lo stato d’inerzia ed infine le catarsi distruttive della natura, potremo cogliere - ottenuta la comprensione delle “ombre” fenomeniche che rivestono l’universo materiale - lo splendore dell’essere individuale oltre la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte. - Nota dell’autore - Vedi pagina web: http://www.astroenergeutica.it/osservatorioastrale/presentazione.htm

14) Grazie alla conoscenza trascendentale: raja –vidya raja-guhyam pavitram idam uttamam…
(Questo sapere è il re tra tutte le scienze il segreto tra i segreti. E’ la conoscenza più pura, e poiché ci fa realizzare direttamente la nostra vera identità è la perfezione della vita; è eterno e si applica con gioia) Bg. 9.2

15) Questi s’innalzano finanche ai confini ultimi: la dualità trascendentale materia-spirito (quest’ultimo inteso altresì come antitesi alla chimera del mondo sensibile). - Nota dell’autore - Vedi pagina web: http://www.astroenergeutica.it/osservatorioastrale/presentazione.htm